Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Visto il rischio di demenza in chi rifiuta partecipazione a studio

David Knopman, M.D.Le persone che hanno rifiutato di partecipare a uno studio prospettico sull'invecchiamento hanno sviluppato la demenza più rapidamente rispetto a quelli che hanno aderito allo studio, riferisce un ricercatore, avvertendo però che i partecipanti allo studio non possono essere un campione rappresentativo.

Tra i partecipanti allo studio, la demenza è stata diagnosticata ad un tasso del 19,1 per 1.000 persone-anno, rispetto al 23,6 per 1.000 persone-anno di coloro che hanno rifiutato la partecipazione, ma che in precedenza avevano permesso che loro cartelle cliniche fossero analizzate per scopi di ricerca, ha detto David Knopman, MD, della Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota.


La differenza può essere importante per altri studi prospettici di declino cognitivo, in quanto egli precisa che i partecipanti allo studio non rappresentano pienamente la popolazione nel complesso. In particolare, ha detto Knopman, che ha presentato lo studio alla riunione annuale dell'American Academy of Neurology, i risultati indicano che gli individui diagnosticati con disturbi cognitivi sono più propensi a rifiutare la partecipazione alla ricerca prospettica.


Il confronto - che secondo Knopman era unico, per quanto ne sapeva - è stato possibile perché la maggior parte delle persone di Olmsted County in Minnesota, la contea vicino a Rochester [sede della Mayo Clinic], hanno accettato di mettere a disposizione le loro cartelle cliniche su base anonima per i ricercatori. A partire dal 2004, residenti anziani nell'area sono stati invitati a partecipare allo studio sull'invecchiamento della Mayo Clinic, un'analisi longitudinale che esamina la storia naturale del declino cognitivo, che consiste in una lunga intervista, la valutazione cognitiva ed un esame neurologico al basale. Per essere ammisse, le persone dovevano essere senza demenza conclamata al momento della registrazione.


4.298 persone da 70 a 89 anni sono state contattate per lo studio, 2.050 e 1679 no. Tra quelli coinvolti, 81 hanno dimostrato di avere demenza al basale o non hanno fornito dati di base e sono stati esclusi. Tra quelli che hanno rifiutato di partecipare, 272 hanno anche negato l'accesso alla propria cartella clinica e altri 78 avevano registrazioni che indicavano demenza prevalente. Ciò ha lasciato 1.969 partecipanti (compresi i 237 che hanno abbandonato, ma con i record accessibili) e 1.329 non participanti, ma con dati disponibili per il confronto attuale. La loro età al momento che sono stati contattati per la partecipazione allo studio era simile, come pure l'età al momento della diagnosi per coloro con demenza incidente in via di sviluppo.


Ma i due gruppi differivano in modo significativo nel livello di istruzione (media 13 anni di scolarità per i partecipanti contro 12 per i non participanti) e il loro onere di malattia complessivo (punteggio medio comorbidità Charlson 3 per i partecipanti rispetto a 4 per i non participanti, p <0,005 per entrambi i confronti). Knopman ha detto che entrambi questi fattori farebbero prevedere un più rapido declino cognitivo in una popolazione anziana. E, infatti, un confronto log-rank tra i due gruppi ha prodotto un rapporto di rischio di demenza incidente di 1,27 per i non participanti in relazione ai partecipanti (95% CI 1,03-1,56, p = 0,02).


Knopman ha notato una significativa limitazione per l'analisi: era "sensibile alle ipotesi sul tempo di insorgenza". Ha detto che lui e altri ricercatori del progetto ritengono che la maggior parte dei non participanti che hanno sviluppato la demenza nel corso del seguito dello studio probabilmente avrebbero avuto la diagnosi di demenza o di decadimento cognitivo lieve immediatamente "se lo avessimo visto di persona al basale".


Il Mayo Clinic Study of Aging è finanziato dal National Institutes of Health e da sovvenzioni di fondazioni private. Knopman riferisce pagamenti per il servizio su un insieme di dati di sicurezza e di monitoraggio dalla Eli Lilly e ha ricevuto finanziamenti per ricerche da Elan, Foresta e Baxter.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte:
American Academy of Neurology

Riferimento: Knopman D, et al "Risk of dementia in persons who refused to participate in a longitudinal study of cognitive aging" AAN 2012; Abstract P01.083.

Scritto da John Gever, Senior Editor, MedPage Today, revisionato da Zalman S. Agus, MD, Professore Emerito della Perelman School of Medicine alla University of Pennsylvania.

Pubblicato in MedPageToday il 24 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)