Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diagnosi precoce di Alzheimer: sfida globale e opportunità concreta grazie ai marcatori plasmatici

Lumipulse test

Il morbo di Alzheimer (MA) rappresenta una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. In Italia, si stima che oltre un milione di persone siano affette da una forma di deficit cognitivi di natura neurodegenerativi, di cui la maggior parte attribuibile al MA. Con una popolazione sempre più anziana — oltre il 23% degli italiani ha più di 65 anni — la pressione sul sistema sanitario è destinata ad aumentare in modo esponenziale. In questo contesto, la diagnosi precoce assume un valore strategico fondamentale. Riconoscere tempestivamente la patologia consente di attivare interventi mirati, rallentare la progressione dei sintomi e migliorare sensibilmente la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Ma fino ad oggi, i metodi diagnostici più precisi sono stati spesso invasivi, costosi o difficilmente accessibili al di fuori dei centri altamente specializzati.


Una svolta importante arriva dai marcatori plasmatici, e in particolare da un recente studio pubblicato su Nature Medicine, che ha visto tra i protagonisti Università degli Studi di Brescia e ASST Spedali Civili di Brescia, in collaborazione con le Università di Lund, Göteborg e Barcellona. Lo studio ha coinvolto oltre 1.700 pazienti con sintomi cognitivi provenienti da cinque diversi centri europei, dimostrando che il marcatore p-tau217/amiloide nel plasma, misurato tramite un test completamente automatizzato, è in grado di identificare la presenza di patologia di MA con un’accuratezza molto elevata, superando il 90% nei contesti di cura specialistici e all’85% in medicina generale.


A rafforzare questi risultati, uno studio su una più ampia coorte degli Spedali Civili di Brescia e Università degli Studi di Brescia pubblicato su Brain ha confrontato per la prima volta la performance clinica di p-tau217 plasmatico misurato con tecnica automatizzata con semi-automatizzato SIMOA, confermando la correlazione fra le due metodiche e l’altissima affidabilità diagnostica. A conferma della validità di questo approccio, il 16 maggio 2025 la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato la commercializzazione del test pTau217/β-Amiloide 1-42 Plasma Ratio come primo test ematico autorizzato dalla FDA per supportare la diagnosi dell'Alzheimer.


I progetti di ricerca sono stati realizzati dalla Clinica Neurologica del Dipartimento di Scienze Cliniche Sperimentali dell’Università, all’interno del Dipartimento di Continuità di Cura e fragilità di ASST Spedali Civili di Brescia, sotto la Direzione del Prof. Alessandro Padovani. Il lavoro, di natura traslazionale, è nato dalla collaborazione fra la Clinica Neurologica, il Centro Nocivelli e il Laboratorio Centrale dell'ASST Spedali Civili diretto dal Dr Duilio Brugnoni, con il contributo fondamentale del Prof Andrea Pilotto, della Dr.ssa Quaresima, della Dr.ssa Tolassi e di tutta l’equipe dei due laboratori partecipanti.


Il programma di sviluppo per i prossimi anni prevede un importante avanzamento clinico, metodologico e tecnologico, supportato da importanti finanziamenti coordinati dalla SC. Neurologia, parte del programma PNRR sanità per ASST Spedali Civili di Brescia (3,3 milioni di Euro) e PNRR PRIN e Bando cascata per Università degli Studi di Brescia (2,2 milioni Euro). Questi importanti programmi di sviluppo mirano ad un miglioramento tecnico dei test plasmatici e di un loro adattamento in differenti contesti clinici, con coinvolgimento di network più ampio di centri di validazioni esterne nazionali e internazionali. Gli studi prevederanno, inoltre, con supporto di Regione Lombardia e PNRR Università, una fondamentale integrazione dei marcatori biologici con altre modalità imaging, neurofisiologiche e digitali di valutazione cognitiva e motoria. Questo permetterà sul medio-lungo termine di utilizzare gli stessi marcatori integrati anche per uno studio più ampio della salute del cervello sulla popolazione generale.

 

 

 

 


Fonte: Università degli Studi di Brescia

Riferimenti:

  • S Palmqvist, [+28], O Hansson. Plasma phospho-tau217 for Alzheimer’s disease diagnosis in primary and secondary care using a fully automated platform. Nat Med, 2025, DOI
  • A Pilotto, [+18], A Padovani. Plasma p-tau217 in Alzheimer’s disease: Lumipulse and ALZpath SIMOA head-to-head comparison. Brain, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)