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Uso eccessivo di alcol da giovani potrebbe avere un impatto duraturo sul cervello

Ci sono sempre più prove dell'impatto durevole dell'alcol sul cervello. L'eccessivo uso di alcol vale il 4% del carico globale di malattie, e il "binge drinking" in particolare sta diventando un problema sanitario in aumento.

Un nuovo articolo di rassegna pubblicato in Cortex mette in evidenza i cambiamenti significativi nella funzionalità e nella struttura del cervello che possono essere causati dall'abuso di alcol tra i giovani.


I segni funzionali di danno cerebrale da abuso di alcol tra i giovani comprendono principalmente deficit di apprendimento visivo e di memoria, come pure delle funzioni esecutive. Queste funzioni sono controllate dalle strutture dell'ippocampo e frontali del cervello, che non sono completamente mature fino a circa 25 anni di età.


I segni strutturali di abuso di alcol nei giovani comprendono restringimento del cervello e cambiamenti significativi nei tratti di sostanza bianca.


Si può considerare l'età del primo uso per individuare l'abuso di alcol. Secondo i ricercatori, tuttavia, la risposta non è cambiare l'età legale per bere alcolici. In Australia l'età legale per bere è di 18 anni, tre anni prima che negli Stati Uniti. Nonostante la differenza di età legale per bere, l'età del primo utilizzo (e i problemi connessi) è la stessa tra i due paesi.


Al contrario, gli autori sottolineano la necessità di un intervento precoce, individuando in un momento iniziale gli indicatori e le soglie del comportamento di bere a rischio, mentre gli individui sono in una fase vulnerabile di sviluppo del cervello.

 

 

 

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Fonte: Materiale della Elsevier, via AlphaGalileo.

Riferimento:
Daniel F. Hermens, Jim Lagopoulos, Juliette Tobias-Webb, Tamara De Regt, Glenys Dore, Lisa Juckes, Noeline Latt, Ian B. Hickie. Pathways to alcohol-induced brain impairment in young people: A review. Cortex, 2013; 49 (1): 3 DOI: 10.1016/j.cortex.2012.05.021.

Pubblicato in Science Daily il 30 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: © Markus Bormann/Fotolia

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