Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La perdita di udito aggrava i problemi della demenza

Cara CAROL: Mia madre di 89 anni vive in casa di riposo e ha la demenza. Lei ha anche una perdita di udito sostanziale, e gli apparecchi acustici non aiutano granchè. La demenza le impedisce di capire le scritte in TV, che quindi la TV per lei non è un intrattenimento valido. In sostanza, lei è annoiata e avvilita.

La demenza è progredita al punto da farle pensare che le persone entrino nella sua stanza per rubare o per farle del male. Credo che dovrebbe venire a vivere con me e la mia famiglia, ma non abbiamo abbastanza spazio, e io lavoro a tempo pieno. Non so cosa fare per renderla più felice. - Marie


Cara MARIE: Dal momento che tua mamma è in una struttura di assistenza, dovrebbe avere molte possibilità di socializzare con gli altri, ma lo scarso udito probabilmente la mette a disagio quand'è in gruppo. Non è facile regolare gli apparecchi acustici per qualcuno che non può capire la procedura. Alcuni tecnici sono più bravi di altri a lavorare in queste condizioni, quindi ti suggerisco di chiedere un secondo parere per vedere se si può fare qualcosa di più per lei.


Per quanto riguarda la TV, ci sono sul mercato delle sofisticate cuffie senza fili realizzate appositamente per le persone con problemi di udito. Una ricerca su Internet ti può informare su cosa è disponibile, anche se farei una verifica con il suo specialista dell'udito per avere la sua opinione professionale. La TV non dovrebbe sostituire l'interazione umana, ma riuscire a vedere i programmi che le piacciono potrebbe aumentare la sua qualità di vita.


Se la paranoia di tua madre è insorta all'improvviso, sarebbe il caso di chiedere al medico di fare un test per una eventuale infezione delle vie urinarie (IVU). Le IVU sono abbastanza comuni nelle persone anziane. Anche i suoi farmaci dovrebbero essere ri-valutati periodicamente. Sia le infezioni che le reazioni / interazioni dei farmaci possono causare sintomi simili alla demenza o peggiorare i sintomi nelle persone che ne sono già affetti.


Se tua madre non è già in cura da uno specialista della demenza, probabilmente dovrebbe essere testata da qualcuno che conosce tutti i metodi disponibili per il trattamento di diversi tipi noti della demenza. La paranoia è abbastanza comune nell'Alzheimer, ma anche altri tipi di demenza possono presentare sintomi simili.


Tua madre è in un'unità speciale di memoria nella struttura di vita assistita? In caso contrario, sarebbe opportuno garantirle un posto in una struttura, o reparto di una struttura, dedicata alla demenza, dove il personale è addestrato specificamente per prendersi cura delle persone con il suo tipo di problema. Vorrei anche suggerire di contattare la Associazione Alzheimer locale per avere consigli preziosi.


Non c'è bisogno di sentirsi in colpa se lei non è a casa con te. Sembra che abbia bisogno di più aiuto di quanto tu o chiunque altro da solo siate in grado di fornire. Visitala spesso, chiedile come puoi aiutarla e fai ciò che puoi. E poi appoggia gli specialisti che stanno facendo del loro meglio per ottimizzare la sua capacità di funzionare e di godersi la vita per quanto ne è capace.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Carol_Bradley_BursackPubblicato da Carol Bradley Bursack in INFORUM il 12 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)