Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Integratori combinati e a base di acido lipoico per l'Alzheimer

Best sources of alpha lipoic acidLe migliori fonti di acido alfa-lipoico.

Questo è il quarto di una serie di articoli sui trattamenti complementari, alternativi e integrativi della demenza. I post precedenti hanno esaminato le evidenze di cambiamenti nella dieta, interventi multimodali e un promettente prodotto naturale chiamato Huperzine derivato dalla fitoterapia cinese.


Questo post è una revisione concisa dell'acido lipoico (chiamato anche 'acido alfa lipoico'), una molecola naturale degli esseri umani e di molti animali che ha ruoli essenziali nel metabolismo. L'acido lipoico (AL) si trova in carne rossa, broccoli, pomodori, spinaci e cavoletti di Bruxelles.


Viene usato per la perdita di peso ed è ampiamente prescritto in alcuni paesi europei per il trattamento del diabete, compresa una complicazione dolorosa chiamata neuropatia diabetica.


L'AL è generalmente sicuro anche se assunto a dosi elevate (da 2 a 3g/giorno) e può causare lieve nausea, prurito o eruzione cutanea. L'assorbimento è ottimale se assunto a stomaco vuoto, da 30 a 60 minuti prima di mangiare o poche ore dopo aver mangiato.

 

Risultati promettenti ma preliminari, e pochi studi sull'uomo

I risultati di studi su animali suggeriscono che l'acido lipoico può rallentare il tasso di deterioramento cognitivo nelle prime fasi del morbo di Alzheimer (MA). Gli effetti benefici sono mediati da diversi meccanismi che comprendono:

  • l'aumento della sintesi di acetilcolina, un importante neurotrasmettitore necessario per la formazione di nuovi ricordi,
  • l'aumento dell'attività degli enzimi necessari per sintetizzare il glutatione, un importante antiossidante, e
  • l'attacco ai radicali liberi, riducendo l'infiammazione nel cervello che aumenta il rischio di sviluppare il MA (Maczurek et al 2008).


Ci sono stati pochi studi clinici umani sull'acido lipoico in individui con diagnosi di MA, ma la maggior parte dei risultati pubblicati sono positivi. In un piccolo studio pilota, 9 pazienti con MA probabile sono stati trattati con 600 mg di acido lipoico al giorno per un anno, mentre assumevano inibitori della colinesterasi. Tutti i pazienti hanno avuto una stabilizzazione del funzionamento cognitivo che in precedenza era in calo a ritmo costante (Hager et al 2001).


Questo studio aperto è stato esteso a 48 mesi e ampliato per includere 43 pazienti con diagnosi di MA lieve, tutti con un significativo rallentamento del tasso di deterioramento cognitivo durante il periodo di studio (Hager et al 2007).


Sebbene promettenti, l'importanza dei risultati di cui sopra è limitata dall'assenza di un braccio di controllo con placebo e dalle piccole dimensioni dello studio, quindi dovrebbero essere considerati come una conferma preliminare temporanea in attesa di un ampio studio in doppio cieco controllato con placebo.

 

Combinazione tra AL e altre sostanze naturali può essere più efficace di qualsiasi nutraceutico singolo

Oltre alla ricerca solo sull'acido lipoico, gli studi hanno osservato delle formule nutraceutiche che includono AL in combinazione con altri prodotti naturali noti per avere proprietà antiossidanti o neuroprotettive benefiche.


Uno studio epidemiologico ha rilevato che gli individui che consumano regolarmente frutta e verdura ricca di polifenoli hanno un rischio significativamente ridotto di sviluppare il MA (Dai et al 2006). I polifenoli sono spesso raccomandati dai professionisti sanitari per i loro effetti protettivi consolidati contro il cancro e le malattie cardiovascolari.


Analogamente, le persone anziane che consumano frequentemente curry (che contiene l'antiossidante curcumina) o cibi ricchi di DHA con acidi grassi omega-3, possono avere un rischio molto ridotto di MA (Ng et al 2006; Morris et al 2003; Tully et al 2003). La curcumina è uno spazzino dei radicali liberi, più potente della vitamina E e può inibire l'accumulo di placca amiloide-beta, una delle principali cause del MA (Zhao 1989; Yang et al 2005).


Topi geneticamente modificati (cioè topi transgenici) per sviluppare il MA hanno dimostrato livelli significativamente ridotti di amiloide dopo 6 mesi di dieta con molta curcumina (Yang et al 2005). L'epigallocatechina gallato (EGCG), una molecola presente naturalmente nel tè verde, è un altro nutraceutico che ha attirato di recente l'attenzione perché previene la morte delle cellule neuronali causata dalla neurotossicità dell'amiloide-beta nelle colture cellulari e nei topi transgenici (Choi et al 2001; Rezai-Zadeh 2005).


I risultati di recenti studi su animali suggeriscono che l'acido grasso omega-3 DHA può aiutare a prevenire il MA riducendo l'accumulo di amiloide-beta, riducendo così gli effetti neurotossici della proteina tossica (Florent 2006; Hashimoto 2005).

 

Sono necessari studi umani sui trattamenti combinati

Poiché i suddetti nutraceutici prevengono o ritardano la progressione del MA attraverso diversi meccanismi, combinarli in un'unica formula potrebbe essere più efficace di qualsiasi altro nutraceutico da solo. In effetti, i risultati di un recente studio sugli animali lo confermano.


In uno studio appena pubblicato, topi transgenici predisposti a sviluppare il MA, trattati con una combinazione di acido lipoico, curcumina e DHA acido grasso omega-3, hanno dimostrato di avere maggiori effetti anti-infiammatori e neuroprotettivi rispetto ai topi che ricevevano solo un nutraceutico (Sharman et al 2019).


Per determinare se la combinazione di più nutraceutici sia più efficace dei prodotti singoli è necessario un ampio studio controllato con placebo su soggetti a cui è stata diagnosticato il MA. Questo è il dominio dei cosiddetti interventi multimodali, che ho discusso in un post precedente.

 

 

 


Fonte: James Lake MD, visiting assistente professore di medicina dell'Università dell'Arizona, lavora per trasformare la cura della salute mentale attraverso l'uso basato su prove di terapie alternative.

Pubblicato su Pscychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.