Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cos'è la malattia / morbo di Pick?

picks disease

'Malattia Pick' o 'malattia di Pick' è il nome dato a una forma di demenza che fa parte del gruppo più ampio di 'demenze frontotemporali' (FTD). È la quarta causa di demenza e si ritiene che rappresenti circa il 5% delle demenze (attualmente chiamate 'disturbi neurocognitivi maggiori', o MND, da major neurocognitive disorders).


Tra i casi di esordio più giovane, quelli che iniziano prima dei 60 anni, le FTD sono la prima o la seconda causa più comune di demenza. Le FTD differiscono dal morbo di Alzheimer (MA) nella presentazione clinica e nella patologia.

 

 

Alzheimer e Pick: che differenze?

Dal punto di vista clinico, la malattia di Pick differisce dal MA nell'influenzare la personalità prima che la memoria mostri un deterioramento. I cambiamenti nella personalità possono includere un giudizio sociale impoverito, disinibizione, volgarità e irrequietezza.


Alcuni pazienti rubano o mostrano comportamenti ripetitivi e compulsivi. Molti pazienti diventano irritabili, agitati o depressi. Altri sono più apatici. La consapevolezza di sé può essere molto limitata. La lingua è influenzata presto. A volte sono influenzati i comportamenti alimentari. L'incontinenza si verifica in genere prima rispetto al MA.


Un evento particolare in alcuni individui è lo sviluppo di talenti artistici durante la progressione della demenza. La diagnosi viene effettuata su base clinica, sebbene i test genetici possano confermare alcuni sottotipi specifici. L'atrofia dei lobi frontali e temporali può essere evidente sulla risonanza magnetica.

 

 

La progressione della malattia di Pick

Sebbene alcuni casi procedano lentamente, la malattia di Pick di solito procede più rapidamente del MA, richiedendo in media solo 4-6 anni dalla diagnosi alla morte. I pazienti con cambiamenti comportamentali tendono a seguire un decorso più rapido.

 

 

Trattamento della malattia di Pick

Il trattamento con farmaci sviluppati per il MA a volte aggrava i sintomi delle FTD. Non esiste un farmaco specifico per le FTD. I farmaci per FTD, quindi, sono 'off label' [= sviluppati per altre patologie] e orientati ai sintomi piuttosto che modificanti o curativi della malattia.


Per i comportamenti difficili, la terapia non farmacologica rimane l'approccio più raccomandato.


Farmaci antidepressivi come il citalopram o la sertralina sono talvolta provati empiricamente. Hanno aiutato alcuni pazienti ma hanno esacerbato i sintomi di altri. Aricept® (donepezil) o Exelon® (rivastigmina), spesso il primo farmaco per i pazienti con MA, hanno avuto effetti incoerenti sulle persone con FTD. A volte aiutano, ma a volte aggravano i sintomi. Allo stesso modo, l'antagonista NMDA, il Namenda® (memantina), è stato segnalato utile per alcuni pazienti FTD e avverso per altri.


Talvolta sono stati prescritti farmaci antipsicotici nel tentativo di controllare il comportamento impulsivo o agitato, ma non vi è alcuna prova coerente a supporto del loro uso in questo modo. L'uso di antipsicotici deve essere clinicamente giustificato e combinato con chiare [informazioni sulle] aspettative riguardo ai possibili rischi di questi farmaci e ai benefici desiderati.

 

 

In breve

Quando pensiamo alla demenza, di solito vediamo la perdita di memoria come il primo segno. La malattia di Pick e le altre FTD ci ricordano che la demenza ha anche altre facce. Linguaggio, personalità e comportamento, colpiti all'inizio della malattia di Pick e di altre demenze dei lobi frontali, possono peggiorare prima che si notino importanti cambiamenti di memoria.


Per medici e caregiver, questo è un promemoria del fatto che la cognizione è un termine più ampio della sola memoria, e che i cambiamenti di personalità o linguaggio, non solo i cambiamenti di memoria, richiedono un'attenta valutazione.

 

 

 


Fonte: James M. Ellison MD/MPH del Swank Memory Care Center, Christiana Care Health System

Pubblicato in BrightFocus Foundation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)