Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è associazione tra concentrazione di tau, attività fisica e declino cognitivo

La tau è una proteina del cervello situata all'interno dei neuroni e si sviluppa in modo anomalo negli individui con morbo di Alzheimer (MA). Le tecnologie più recenti riescono a misurare le concentrazioni di tau totale nel sangue e forniscono un'opportunità unica e potente per intervenire precocemente e rallentare il declino cognitivo.


Una nuova ricerca si è posta l'obiettivo di valutare l'associazione tra l'attività fisica, le concentrazioni di tau totale e il declino cognitivo al basale e nel tempo.


Il Chicago Health and Aging Project è uno studio di coorte sulla popolazione condotto in 4 comunità di Chicago. La raccolta dei dati è avvenuta in cicli di 3 anni tra il 1993 e il 2012. I partecipanti hanno completato interviste da casa e sono state eseguite valutazioni cliniche, che includevano campioni di sangue, su un campione casuale stratificato di 1.159 partecipanti (728 donne e 696 afroamericani), con età media di 77.4 anni e livello di istruzione medio di 12,6 anni. Le analisi statistiche sono state condotte dal 30 ottobre 2020 al 25 maggio 2021.


Lo studio ha valutato l'attività fisica e la concentrazione sierica di tau totale di ogni partecipante. I dati sull'attività fisica sono stati ottenuti da auto dichiarazioni, e la somma dei minuti per settimana ha permesso di dividere gli individui in base all'attività fisica: poca (nessuna partecipazione ad almeno 4 dei tipi previsti di attività), media (meno di 150 minuti di attività fisica alla settimana) e alta (150 minuti o più di attività fisica alla settimana).


L'esito principale dello studio era la funzione cognitiva globale, misurata attraverso una batteria di test cognitivi. L'ipotesi di studio è stata sviluppata dopo che sono stati raccolti i dati.


Tra i partecipanti con concentrazione alta di tau totale, quelli con attività fisica media hanno avuto un tasso di declino cognitivo più lento del 58%, e quelli con attività fisica elevata avevano un tasso più lento del 41%, rispetto a quelli con poca attività fisica.


Tra i partecipanti con concentrazione bassa di tau totale, quelli con attività fisica media si sono associati a un tasso di declino cognitivo più lento del 2% e quelli con attività fisica alta si sono associati a un tasso di declino cognitivo più lento del 27%, rispetto a quelli con poca attività fisica. I singoli test della funzione cognitiva hanno mostrato risultati simili.


Questo studio suggerisce che, tra i partecipanti con concentrazione sia alta che bassa di tau totale, l'attività fisica si associa a un calo cognitivo più lento.


I risultati supportano la potenziale utilità dei biomarcatori del sangue nel misurare i benefici associati ai comportamenti sanitari e può contribuire a specificare le popolazioni da puntare, o a informare gli interventi per esperimenti che si concentrano sul miglioramento del comportamento di attività fisica.


Il lavoro futuro dovrebbe esaminare l'associazione delle concentrazioni di tau totale con altri comportamenti sanitari e tipi di attività fisica.

 

 

 


Fonte: Jama Network Open (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Pankaja Desai, Denis Evans, Klodian Dhana, Neelum Aggarwal, Robert Wilson, Elizabeth McAninch, Kumar Rajan. Longitudinal Association of Total Tau Concentrations and Physical Activity With Cognitive Decline in a Population Sample. JAMA Network Open, 11 Aug 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.