Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Prima prova fisica che il bilinguismo ritarda l'Alzheimer

I Ricercatori del St. Michael Hospital hanno scoperto che le persone che parlano più di una lingua hanno il doppio dei danni al cervello rispetto ai monolingua prima dell'insorgenza dell'Alzheimer.

E' la prima prova tangibile che il bilinguismo ritarda l'insorgenza della malattia. "Questo è inedito: nessuna medicina si avvicina a ritardare l'insorgenza dei sintomi e ora abbiamo le prove per dimostrarlo a livello neuroanatomico", ha affermato Tom Schweizer, neuroscienziato che ha guidato la ricerca.

Il team del Dott. Schweizer ha studiato la TAC dei pazienti diagnosticati con probabile malattia di Alzheimer e che avevano simili livelli di istruzione e competenze cognitive, quali attenzione, memoria, pianificazione e organizzazione.

Metà di loro erano bilingue, l'altra metà monolingua. Nonostante il fatto che entrambi i gruppi hanno avuto risultati simili su tutte le misurazioni di performance cognitive, le scansioni dei pazienti bilingue hanno mostrato atrofia doppio in aree del cervello conosciute per essere colpite dall'Alzheimer.

I risultati sono stati pubblicati on-line nella rivista Cortex. Dr. Schweizer said that bilingual people are constantly using their brain and keeping it active, which may contribute to overall brain health. Il dottor Schweizer ha detto che le persone bilingue, usano costantemente il cervello e lo mantengono attivo, contribuendo alla sua salute generale. Ecco perché molti medici incoraggiano gli anziani a fare cruciverba o sudoku. Il dottor Schweizer ha detto che, poiché le persone bilingue passano continuamente da una lingua all'altra o sopprimono una lingua per parlare l'altra, il loro cervello potrebbe essere meglio preparato a compensare [i danni incipienti] attraverso migliori reti o percorsi neuronali quando arriva l'Alzheimer.

Precedenti studi osservazionali hanno dimostrato che il bilinguismo ritarda l'insorgenza dei sintomi di Alzheimer fino a cinque anni, ma questo è il primo a trovare la prova fisica attraverso scansioni TAC. Il dottor Schweizer ha detto che i risultati sono particolarmente importanti in Canada, che è ufficialmente bilingue e ha un gran numero di immigrati per i quali francese e inglese sono almeno seconda lingua. Il suo studio è stato condotto a Toronto, dove la seconda lingua di molti partecipanti allo studio era francese, inglese o cinese.

Il dottor Schweizer nota che il bilinguismo non previene l'Alzheimer. Una volta che compaiono i sintomi dell'Alzheimer nelle persone bilingue, non è chiaro se la malattia progredisce a un ritmo accelerato. Ha detto che i prossimi passi potrebbero essere di ripetere lo studio in un campione più ampio di pazienti, seguiti nel tempo, utilizzando risonanze magnetiche più sofisticate. Ha detto che non era chiaro da questo studio se una seconda lingua debba essere appresa in gioventù per offrire il massimo beneficio.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.



Fonte: Materiale del San Michael's Hospital, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: Tom A. Schweizer, Jenna Ware, Corinne E. Fischer, Fergus IM Craik, Ellen Bialystok. Bilingualism as a contributor to cognitive reserve: Evidence from brain atrophy in Alzheimer's disease. Cortex, 2011; DOI: 10.1016/j.cortex.2011.04.009.

Pubblicato in ScienceDaily il 13 Ottobre 2011 -Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.