Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una possibile spiegazione del collegamento tra diabete e Alzheimer

Le persone con diabete di tipo 2 hanno un aumento del rischio di morbo di Alzheimer (MA) e di altri problemi di salute cognitiva. 

diabetes blood test Image by wirestock on Freepik.com

Un nuovo studio condotto all'Università di Umeå in Svezia mostra che il motivo della correlazione può essere che le persone con diabete di tipo 2 hanno più difficoltà a sbarazzarsi di una proteina che potenzialmente aumenta la probabilità di contrarre la malattia.


"I risultati possono essere importanti per ulteriori ricerche su possibili trattamenti per contrastare il rischio che il diabete di tipo 2 sia colpito dal MA"
, afferma Olov Rolandsson, professore del Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina Clinica dell'Università di Umeå, primo autore dello studio.


Le sostanze che i ricercatori hanno studiato sono due varianti di amiloide-beta (Aβ), che sono tra i componenti più importanti delle placche presenti nel cervello delle persone con MA. I ricercatori hanno misurato le concentrazioni nel sangue di Aβ1-40 e Aβ1-42, nonché di un enzima che abbatte l'Aβ in un gruppo di test con diabete di tipo 2 e in un gruppo di controllo sano.


Ai due gruppi è stata somministrata una infusione di glucosio per 4 ore, che ha indotto iperglicemia acuta tra i partecipanti di entrambi i gruppi, vale a dire livelli elevati di zucchero nel sangue, dopo di che sono stati prelevati campioni ripetuti dai soggetti.


Immediatamente dopo l'infusione della soluzione di zucchero, i gruppi avevano valori simili. Presto, i valori dei Aβ sono caduti bruscamente nel gruppo di controllo, mentre i valori dell'enzima degradante l'Aβ sono aumentati. Nel gruppo con diabete di tipo 2, non ci sono stati cambiamenti, cioè i livelli di Aβ non sono diminuiti, né è aumentato l'enzima che scompone l'amiloide.


I risultati indicano che il corpo nelle persone con diabete di tipo 2 non ha la stessa capacità delle persone sane di gestire l'Aβ, il che potrebbe aumentare il rischio che venga conservato nel cervello e provochi malattie cognitive come il MA.


"Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati di questo studio limitato. Si spera che, a lungo termine, possa anche portare a nuovi trattamenti. Ma i risultati sottolineano l'importanza di prevenire il più possibile il diabete di tipo 2 e che le persone che ce l'hanno evitino di avere episodi di glicemia alta", afferma Olov Rolandsson.


Lo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, è stato condotto su 10 persone con diabete di tipo 2 e 11 persone senza diabete nel gruppo di controllo. I partecipanti avevano un'età compresa tra 66 e 72 anni.

 

 

 


Fonte: Umea University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: O Rolandsson, [+6], K Blennow. Acute Hyperglycemia Induced by Hyperglycemic Clamp Affects Plasma Amyloid-β in Type 2 Diabetes. J Alz Dis, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)