Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La giusta dose di farmaco per preservare il linguaggio in Alzheimer

I malati di Alzheimer vogliono sentirsi sicuri che il loro regime terapeutico li protegga non solo dalla perdita di memoria, ma anche dalla perdita di altre funzioni come il linguaggio.

Un ricerca rileva che il dosaggio dei farmaci può essere la chiave per mantenere le abilità linguistiche. Tale nuovo studio ha messo a confronto quanto mantengono le loro capacità linguistiche i pazienti di Alzheimer con due diverse dosi del popolare farmaco Aricept (Donepezil).

Lo studio ha concluso che la dose più alta di 23mg al giorno, tratta i sintomi significativamente meglio della dose più bassa di 10 mg al giorno.

Steven Ferris, Ph.D, direttore del Centro di Ricerca sull'Invecchiamento e la Demenza al Langone Medical Center della New York University e il suo team, hanno condotto un'analisi comparativa di come l'quanto bene Aricept tratta la perdita di linguaggio correlata all'Alzheimer, con due diversi dosaggi. Il Dr Ferris ha utilizzato le informazioni provenienti da un ampio studio precedente su 1.467 casi di Alzheimer da moderata a grave.

Nello studio originale, i pazienti che erano trattati con 10 mg di Aricept al giorno sono stati randomizzati, in parte restando su quel dosaggio, il resto spostati su una dose più alta di 23 mg al giorno. I ricercatori hanno analizzato i risultati dello studio di grandi dimensioni e hanno cercato di determinare se i pazienti di una dose se la cavavano meglio degli altri in termini di abilità linguistiche su più di 24 settimane.

I pazienti che avevano preso 23 mg di Aricept al giorno hanno sperimentato un migliore funzionamento del linguaggio, al contrario dei pazienti in regime di 10 mg, che hanno continuato a perdere la funzionalità del linguaggio. Un sottogruppo dello studio, che coinvolgeva pazienti che erano maggiormente colpiti nel deficit del linguaggio, ha ottenuto risultati analoghi. Il regime con Aricept a 23 mg al giorno ha migliorato la funzionalità del linguaggio, mentre il regime di 10 mg al giorno non l'ha fatto.

Mentre lo studio non significa che tutti colo che prendono Aricept per Alzheimer devono necessariamente assumere 23 mg al giorno, questa analisi stabilisce un legame abbastanza forte tra questa dose più alta e il miglioramento della capacità dei pazienti di comunicare verbalmente.

Nel caso dell'Alzheimer, l'ottimizzazione più rapida possibile del regime terapeutico del paziente è importante così che la perdita di funzionalità può essere rallentata e tenuta al minimo.

Una delle caratteristiche principali del declino cognitivo nei pazienti affetti da Alzheimer è la perdita del linguaggio. Parlare è fondamentale per i malati di Alzheimer per numerose ragioni sociali, di salute ed emotive. E' anche importante che i pazienti siano in grado di comunicare le loro esigenze al caregiver.

Questo studio è stato pubblicato nella rivista Alzheimer's Research and Therapy.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in DailyRx il 25 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.