Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le neuroscienze che permettono di trovare le chiavi

Ti sei mai trovato a spremerti il cervello un Lunedì mattina per ricordare dove hai messo le chiavi della macchina?

Quando le trovi, puoi ringraziare l'ippocampo, una regione del cervello responsabile della conservazione e del recupero dei ricordi di diversi ambienti, ad esempio quello della stanza dove erano nascoste, in un luogo insolito, le chiavi.


Ricercatori del Salk hanno scoperto come il cervello
registra i ricordi simili, ma distinti. Questa immagine
al microscopio mostra l'attività neurale nel giro
dentato, una sottosezione dell'ippocampo, dove
gruppi distinti di cellule sono attivi durante episodi
di apprendimento (verde) e di recupero dei ricordi
(rosso). (Credit: Courtesy of Wei Deng, Salk
Institute for Biological Studies)

Ora, scienziati del Salk Institute for Biological Studies contribuiscono a spiegare in che modo il cervello tiene traccia degli ambienti incredibilmente ricchi e complessi dove le persone girano quotidianamente.


Hanno scoperto come il giro dentato, una sub-area dell'ippocampo, aiuta a mantenere separati i ricordi di eventi e ambienti simili, una scoperta che hanno riferito il 20 Marzo su eLife. I risultati, che chiariscono come il cervello immagazzina e distingue tra i ricordi, può anche aiutare a identificare il modo in cui malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, privano le persone di queste abilità.


"Ogni giorno dobbiamo ricordare le sottili differenze tra lo stato delle cose oggi, rispetto a quello di ieri: da dove abbiamo parcheggiato la macchina, al punto in cui abbiamo lasciato il cellulare"
, dice Fred Gage H., autore principale dello studio e docente "Vi and John Adler" per la Ricerca sul malattie neurodegenerative legate all'età al Salk. "Abbiamo scoperto come il cervello fa queste distinzioni: memorizzando separate "registrazioni" di ogni ambiente nel giro dentato".


Il processo di prendere ricordi complessi e convertirli in rappresentazioni che sono confuse meno facilmente è chiamato separazione del modello. Modelli computazionali della funzione cerebrale suggeriscono che il giro dentato aiuta ad attuare la separazione del modello dei ricordi, attivando diversi gruppi di neuroni, quando un animale è in ambienti diversi. Tuttavia, studi di laboratorio precedenti hanno scoperto che in realtà le stesse popolazioni di neuroni nel giro dentato sono attivi in diversi ambienti, e le cellule distinguono i nuovi ambienti modificando il ritmo di invio degli impulsi elettrici. Questa discrepanza tra le previsioni teoriche e i risultati di laboratorio ha disorientato i neuroscienziati e oscurato la comprensione della formazione e del recupero dei ricordi.


Per esplorare in profondità questo mistero, gli scienziati del Salk hanno confrontato il funzionamento del giro dentato del topo con un'altra regione dell'ippocampo, la CA1, utilizzando tecniche di laboratorio per monitorare l'attività dei neuroni in punti temporali diversi.


Inizialmente i ricercatori hanno preso i topi dalla loro camera originale e li hanno messi in una nuova camera perchè vedessero un nuovo ambiente (episodio 1). Nel frattempo, hanno registrato quali neuroni dell'ippocampo erano attivi quando gli animali rispondevano al nuovo ambiente. Successivamente, i topi sono stati riportati nella stessa nuova camera per misurare il richiamo dei ricordi o ad una camera leggermente modificata per misurare la discriminazione (episodio 2). I neuroni attivi nell'episodio 2 sono stati marcati per determinare se i neuroni attivati nell'episodio 1 erano stati usati nello stesso modo per il richiamo e per la discriminazione delle piccole differenze tra gli ambienti.


Quando i ricercatori hanno confrontato l'attività neurale nei due episodi, hanno scoperto che le sottoregioni giro dentato e CA1 funzionano in modo diverso. Nella CA1, gli stessi neuroni che erano attivi durante l'episodio iniziale di apprendimento erano stati attivati anche quando i topi hanno recuperato i ricordi. Nel giro dentato, invece, erano attivi gruppi distinti di cellule durante gli episodi di apprendimento e di recupero. Inoltre, esporre i topi a due ambienti sottilmente diversi ha attivato due distinti gruppi di cellule nel giro dentato.


"Questa scoperta supporta le previsioni dei modelli teorici secondo i quali si attivano diversi gruppi di cellule durante l'esposizione ad ambienti simili, ma distinti", dice Wei Deng, ricercatore post-dottorato al Salk e primo autore dello studio. "Questo contrasta con i risultati di precedenti studi di laboratorio, forse perché hanno considerato sub-popolazioni diverse di neuroni nel giro dentato".


I risultati dei ricercatori del Salk suggeriscono che richiamare un ricordo, ad esempio la posizione delle chiavi perse, non sempre comporta la riattivazione degli stessi neuroni che erano attivi durante la codifica. Ancora più importante, i risultati indicano che il giro dentato esegue la separazione del modello utilizzando popolazioni diverse di cellule per rappresentare memorie simili, ma non identiche.


I risultati aiutano a chiarire i meccanismi che sono alla base della formazione della memoria e a far luce su sistemi che sono interrotti da lesioni e malattie del sistema nervoso.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Salk Institute for Biological Studies, via Newswise.

Riferimento: Wei Deng, Mark Mayford, Fred H Gage. Selection of distinct populations of dentate granule cells in response to inputs as a mechanism for pattern separation in mice. eLife, 2013; 2 DOI: 10.7554/eLife.00312.

Pubblicato in Science Daily il 20 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.