Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cervello umano e di moscerini 'incredibilmente simili': aiuto a ricerca su neurodegenerazioni

Un nuovo studio condotto da scienziati del King College di Londra e dell'Università dell'Arizona (UA), pubblicato su Science, rivela le somiglianze profonde nel modo in cui il cervello regola il comportamento degli artropodi (come mosche e granchi) e vertebrati (come pesci, topi ed esseri umani).

I risultati gettano nuova luce sull'evoluzione del cervello e del comportamento e possono aiutare a capire i meccanismi di malattia sottostanti ai problemi di salute mentale.


Cervello di un moscerino della frutta adulto
(magenta) e il complesso centrale (verde).
(Credit: Dr. Frank Hirth, King's College London)

Sulla base delle loro proprie scoperte e sulla letteratura disponibile, il dottor Frank Hirth (del King) e il dottor Nicholas Strausfeld (dell'UA) hanno confrontato lo sviluppo e la funzione delle aree cerebrali centrali degli artropodi (il 'complesso centrale') e dei vertebrati (il 'ganglia basale').


La ricerca suggerisce che entrambe le strutture cerebrali derivano da cellule staminali embrionali alla base del prosencefalo in sviluppo e che, nonostante le grandi differenze tra le specie, le rispettive costituzioni e specifiche derivano da programmi genetici simili.


Gli autori scrivono che le cellule nervose nel complesso centrale e nel ganglia basale si interconnettono e comunicano tra loro in modo simile, facilitando la regolazione dei comportamenti adattivi. In altre parole, la risposta di una mosca o di un topo agli stimoli interni come la fame o il sonno, e agli stimoli esterni come la temperatura o la luce/buio, sono regolati da meccanismi neurali simili.


Il Dr Hirth dell'Istituto di Psichiatria del King College di Londra scrive: "Mosche, granchi, topi, esseri umani: tutti sperimentano fame, bisogno di dormire e preferenza una temperatura confortevole, per cui abbiamo ipotizzato che ci deve essere un meccanismo di regolazione simile per tali comportamenti. Siamo rimasti stupiti di scoprire quanto siano profonde le somiglianze, nonostante le differenze di dimensioni e di aspetto di queste specie e del loro cervello".


Il Dr Strausfeld, professore e dirigente del Dipartimento di Neuroscienze dell'UA e Direttore del Centro di Scienza degli Insetti dell'UA, afferma: "Quando si confrontano le due strutture, si scopre che sono molto simili in termini di organizzazione. Il loro sviluppo è orchestrato da tutta una serie di geni che sono omologhi tra mosche e topi, come pure sono molto simili i deficit comportamentali derivanti da perturbazioni dei due sistemi".


Negli esseri umani, la disfunzione del ganglia basale può causare gravi problemi di salute mentale che vanno dall'autismo, schizofrenia e psicosi, alla neurodegenerazione - come si vede nel Parkinson, nella malattia del motoneurone e nella demenza - così come disturbi del sonno, deficit di attenzione e deterioramento della memoria. Allo stesso modo, quando sono colpite parti del complesso centrale nel moscerino della frutta, si evidenziano menomazioni simili.


Il Dr Hirth aggiunge: "Le analogie profonde che vediamo tra il modo in cui il nostro cervello e quello degli insetti regolano il comportamento suggeriscono una origine evolutiva comune. Significa che il prototipo dei circuiti cerebrali, essenziali per la scelta comportamentale, sono originati molto presto e sono stati mantenuti attraverso le specie animali per tutta l'evoluzione. Per quanto sorprendente possa sembrare, dal cervello disfunzionale degli insetti possiamo imparare molto sui disturbi cerebrali umani".

I risultati suggeriscono che la circuiteria del cervello degli artropodi e dei vertebrati deriva da un antenato comune, già in possesso di una struttura neurale complessa che mediava la selezione e la manutenzione delle azioni comportamentali. Sebbene non esistano resti fossili dell'antenato comune, le traccie di fossili, sotto forma di tracce che intersecavano il fondo marino centinaia di milioni di anni fa, rivelano cambiamenti intenzionali di direzione.


Il Dr Strausfeld dice: "Se si confrontano queste tracce con le tracce lasciate da una larva di mosca che cerca cibo su una piastra di agar o le gallerie fatte da un insetto scava-mine, esse sono molto simili. Tutte queste suggeriscono che l'animale ha scelto di eseguire varie azioni differenti, e la selezione dell'azione è esattamente ciò che fanno il complesso centrale e il ganglia basale".


Le tracce fossili possono così confermare l'esistenza iniziale di cervelli abbastanza complessi da consentire la selezione delle azioni e di un antenato in comune delle strutture neurali tra invertebrati e vertebrati.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: King's College London.

Riferimento: NJ Strausfeld, F. Hirth. Deep Homology of Arthropod Central Complex and Vertebrate Basal Ganglia. Science, 2013; 340 (6129): 157 DOI: 10.1126/science.1231828.

Pubblicato in Science Daily il 11 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)