Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule adulte trasformate in cellule nervose, bypassando la fase staminale

 

Un gruppo di ricerca dell'Università del Wisconsin di Madison ha convertito le cellule della pelle di persone e scimmie in un tipo di cellule che possono formare una grande varietà di cellule del sistema nervoso, senza passare per la fase onnipresente chiamata cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC).

Bypassare la fase delle iPSC ultra-flessibili è un vantaggio chiave, dice l'autore senior Su-Chun Zhang, professore di neuroscienze e neurologia. "Le cellule iPSC possono generare qualsiasi tipo di cellula, il che potrebbe essere un problema per la terapia basata sulle cellule che ripara i danni dovuti a malattie o lesioni nel sistema nervoso".


In particolare, l'assenza di cellule iPSC esclude la formazione di tumori causati dalle cellule pluripotenti nel ricevente, una preoccupazione che coinvolge la terapia con cellule staminali. Un secondo progresso proviene dal virus che trasporta i geni per riprogrammare le cellule adulte della pelle in una forma diversa e più flessibile. A differenza di altri virus usati per questo processo, il virus Sendai non diventa parte dei geni della cellula.


Jianfeng Lu, socio di ricerca post-dottorato di Zhang al Waisman Center della UW-Madison, ha rimosso cellule cutanee dalle scimmie e dalle persone, e le ha esposte al virus Sendai per 24 ore. Ha poi scaldato il piatto di cultura per uccidere il virus senza danneggiare le cellule in trasformazione. Tredici giorni dopo, Lu ha potuto raccogliere una cellula staminale chiamata progenitrice neuronale indotta. Dopo che la progenitrice è stata impiantata in topi neonati, le cellule neurali sembrano crescere normalmente, senza formare difetti evidenti o tumori, secondo Zhang.


Altri ricercatori hanno bypassato la fase di cellule staminali pluripotenti, trasformando cellule della pelle in neuroni e altre cellule specializzate, riconosce Zhang, ma la nuova ricerca appena pubblicata in Cell Reports, aveva un obiettivo diverso."La nostra idea era trasformare le cellule della pelle in cellule progenitrici neurali, cellule che possono produrre cellule legate al tessuto neurale. Queste progenitrici possono essere propagate in gran numero".


La ricerca supera i limiti degli sforzi precedenti, secondo Zhang. Primo, il virus Sendai, una sorta di virus del raffreddore, è considerato sicuro perché non entra nel DNA delle cellule, ed è ucciso dal calore entro 24 ore. (Questo è molto simile alla febbre che aumenta la nostra temperatura per rimuovere i virus del raffreddore). Secondo, le progenitrici neurali hanno una maggiore capacità di far crescere cellule figlie per ricerca o terapia. Terzo, le cellule progenitrici sono già ben avanti nel percorso verso la specializzazione, e non possono diventare, diciamo, cellule del fegato o dei muscoli dopo l'impianto. Infine, le progenitrici possono produrre molte cellule più specializzate.


I neuroni cresciuti dal progenitore hanno l'impronta dei neuroni presenti nella parte posteriore del cervello, e anche questa specializzazione può essere utile. "Per uso terapeutico, è indispensabile utilizzare determinati tipi di progenitori neurali", dice Zhang. "Abbiamo bisogno di tipi neuronali specifici della regione e della funzione, per malattie neurologiche specifiche". Le cellule progenitrici derivate dalla pelle di pazienti di ALS (malattia di Lou Gehrig) o di atrofia muscolare spinale possono essere trasformate in varie cellule neurali per modellare ognuna delle malattie e consentire una rapida individuazione di farmaci, aggiunge Zhang.


Alla fine, il processo potrebbe produrre cellule utilizzate per il trattamento di condizioni come le lesioni del midollo spinale e la SLA. "Questi esperimenti di trapianto confermano che le cellule riprogrammate appartengono realmente alle cellule delle regioni cerebrali destinatarie ed le progenitrici hanno prodotto le tre principali classi di cellule nervose: neuroni, astrociti e oligodendrociti", conferma Zhang. "Questo studio prova-di-principio mette in evidenza la possibilità di generare molti progenitori neurali specializzati per specifici disturbi neurologici".

 

 

 

 

 


Fonte:  University of Wisconsin-Madison. Articolo originale scritto da David Tenenbaum.

Riferimento: Jianfeng Lu, Huisheng Liu, Cindy Tzu-Ling Huang, Hong Chen, Zhongwei Du, Yan Liu, Mohammad Amin Sherafat, Su-Chun Zhang. Generation of Integration-free and Region-Specific Neural Progenitors from Primate Fibroblasts. Cell Reports, 2013; DOI: 10.1016/j.celrep.2013.04.004.

Pubblicato in Science Daily il 2 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.