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Infezioni danneggiano la nostra capacità di formare memoria spaziale

L'aumento dell'infiammazione a seguito di una infezione altera la capacità del cervello di formare memoria spaziale, secondo una nuova ricerca.


Il deterioramento è il risultato di una diminuzione del metabolismo del glucosio nel centro della memoria del cervello che interrompe i circuiti neurali coinvolti nell'apprendimento e nella memoria.


L'infiammazione è da lungo tempo collegata ai disturbi della memoria, come l'Alzheimer. Le infezioni gravi possono anche compromettere la funzione cognitiva negli anziani sani.


I nuovi risultati pubblicati sulla rivista Biological Psychiatry contribuiscono a spiegare perché l'infiammazione danneggia la memoria e potrebbe stimolare lo sviluppo di nuovi farmaci mirati al sistema immunitario per curare la demenza.


Nel primo espeirmento, volto a vedere come l'infiammazione danneggia la memoria umana, il team della Medical School di Brighton e Sussex ha scansionato 20 partecipanti prima e dopo aver iniettato acqua salata benigna (innocua, per controllo) oppure una vaccinazione tifoidea, usata per indurre l'infiammazione. Ha poi usato la tomografia ad emissione di positroni (PET) per misurare gli effetti dell'infiammazione sul consumo di glucosio nel cervello e dopo ogni scansione ha testato la memoria spaziale dei partecipanti, eseguendo una serie di operazioni in una realtà virtuale.


In seguito all'infiammazione si è vista una riduzione del metabolismo del glucosio all'interno del centro di memoria del cervello, il lobo temporale mediale (MTL). I partecipanti hanno anche ottenuto risultati inferiori nei compiti di memoria spaziale, un effetto che sembrava essere mediato direttamente dal cambiamento nel metabolismo nel MTL.


"Sappiamo da un po' di tempo che le infezioni gravi possono portare a deficit cognitivo a lungo termine negli anziani. Le infezioni sono anche uno scatenante comune del declino acuto della funzionalità dei pazienti con demenza e Alzheimer", spiega il dottor Neil Harrison, il Wellcome Trust Intermediate Clinical Fellow delle BSMS che ha condotto lo studio. "Questo studio suggerisce che prendere un raffreddore o l'influenza, che porta una infiammazione nel cervello, potrebbe mettere in pericolo la nostra memoria".


E' improbabile che le infezioni causino un impatto negativo a lungo termine nelle persone giovani e sane, ma i risultati sono di grande importanza per gli anziani. Il team ha ora intenzione di studiare il ruolo dell'infiammazione nella demenza, compresa la verifica del modo in cui le infezioni acute (come l'influenza) influenzano le velocità di progressione e declino.


"Questi risultati suggeriscono che i circuiti di memoria del cervello sono particolarmente sensibili all'infiammazione e aiutano a chiarire l'associazione tra infiammazione e declino nella demenza", spiega Harrison. "Se potessimo controllare i livelli dell'infiammazione, potremmo ridurre il tasso di declino cognitivo dei pazienti".

 

 

 

 

 


Fonte: Wellcome Trust.

Riferimenti:  Neil A. Harrison, Christian F. Doeller, Valerie Voon, Neil Burgess, Hugo D. Critchley. Peripheral Inflammation Acutely Impairs Human Spatial Memory via Actions on Medial Temporal Lobe Glucose Metabolism. Biological Psychiatry, 2014; DOI: 10.1016/j.biopsych.2014.01.005

Pubblicato in eurekalert.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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