Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La perdita di memoria per malattia è legata a troppo gas e poco cibo per i neuroni

La perdita di memoria da malattia è legata a troppo gas e poco cibo per i neuroniNilkantha Sen, neuroscienziato del Medical College of Georgia alla Georgia Regents University (Foto: Phil Jones)

L'infiammazione ha un ruolo nella perdita di apprendimento e di memoria che può derivare da lesioni cerebrali o da malattie, e ora i ricercatori hanno dimostrato che i neuroni possono essere danneggiati da troppo gas e da troppo poco cibo.


Hanno scoperto che la cellula del sistema immunitario interleuchina 1β (IL-1β), richiede la produzione del gas idrogeno solforato dalla breve durata, impattando la capacità delle cellule cerebrali di usare cibo e glucosio, provocando così la distruzione delle sinapsi, il punto di collegamento delle cellule per memorizzare le informazioni e generare i ricordi.


"Concentriamoci su questo. Se questa proteina viene masticata, allora la comunicazione da un neurone all'altro viene interrotta", dice il Dott Nilkantha Sen, neuroscienziato del Medical College of Georgia alla Georgia Regents University. "Se continua ad accadere nel cervello, la memoria sarà spenta". Sen, autore corrispondente dello studio pubblicato sulla rivista Molecular Cell, si riferisce ai danni alla proteina PSD95, che è essenziale per il sistema delle sinapsi, che collegano le cellule cerebrali e che viene modificato dal gas idrogeno solforato.


La perdita di PSD95 è già implicata nella demenza e nella depressione, nei disturbi d'ansia e nella dipendenza. La segnalazione IL-1β nel cervello ha un ruolo cruciale nell'apprendimento e nella memoria, e tuttavia il suo rapido accumulo a seguito di un danno sembra avere l'effetto opposto.


Due anni fa, Sen è stato tra i primi a scoprire che, almeno nei topi, lo stress (come un infortunio) fa aumentare l'espressione del recettore IL-1β sui neuroni, ed è lì che inizia il problema. Quasi immediatamente, il recettore attivato sovra-regola un altro trasmettitore, il solfuro di idrogeno, un gas più noto per la sua capacità di dilatare i vasi sanguigni. Ma, come per la IL-1β, l'idrogeno solforato, ad alti livelli, sembra favorire la distruzione delle cellule. "E' mantenuto a un livello di soglia in tutti i tessuti del nostro corpo", dice Sen. "Ma quando aumenta, produce reazioni avverse".


In questo caso, l'idrogeno solforato modifica il GAPDH, un enzima essenziale per la capacità delle cellule cerebrali di usare la sua principale fonte di cibo, il glucosio. Il GAPDH modificato si lega quindi alla Siah, una proteina importante per la capacità del corpo di degradare le proteine ​​ripiegate in modo improprio. In questa situazione, la Siah si lega a, e degrada, la PSD95, una molecola essenziale per l'impalcatura delle sinapsi. Sen ed i suoi colleghi scrivono che l'attacco della Siah alla PSD95 può essere considerato un meccanismo generale del danno alle sinapsi e alla memoria associato all'infiammazione.


"Esso uccide una proteina molto importante per la plasticità sinaptica", dice Sen. "Questo è un meccanismo completamente nuovo", che egli spera sia destinato a diventare un giorno una nuova terapia per varie malattie neurodegenerative e lesioni cerebrali, puntando al GAPDH modificato.


I ricercatori hanno anche scoperto che la PSD95 era meglio protetta nei topi mancanti di CBS, l'enzima che sintetizza il solfuro di idrogeno, così come nei neuroni mancanti di CBS o del recettore per l'IL-1β. I topi mancanti di CBS presentavano anche sinapsi significativamente meno distrutte e una minore conseguente compromissione della memoria.


Sen osserva che il ruolo chiaro dell'IL-1β in numerose malattie neurodegenerative e lesioni cerebrali, lo ha portato a perseguire una migliore comprensione di come funziona in questi scenari. Il suo laboratorio, in collaborazione con la Washington State University, ha sviluppato il test che rileva i livelli intracellulari di idrogeno solfato facendo apparire verde fluorescente il gas di vita corta.

 

 

 

 

 


FonteGeorgia Regents University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Sajad Mir, Tanusree Sen, Nilkantha Sen. Cytokine-Induced GAPDH Sulfhydration Affects PSD95 Degradation and Memory. Molecular Cell, 2014; 56 (6): 786 DOI: 10.1016/j.molcel.2014.10.019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)