Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il matriomonio legato a un rischio minore di demenza

Le persone che non si sono mai sposate o il cui coniuge è deceduto hanno un rischio maggiore di demenza rispetto alle persone sposate, secondo una nuova revisione pubblicata sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry. Ma l'analisi rileva che essere single potrebbe non essere un pericolo per la salute come una volta.


La nuova ricerca ha esaminato le evidenze di 15 studi pubblicati in precedenza, che avevano coinvolto più di 800.000 persone in Europa, Nord e Sud America e Asia.


Quando i dati sono stati combinati e sono stati controllati per i fattori come età e sesso, i ricercatori della University College di Londra hanno scoperto che le persone che non si erano mai sposate avevano il 42% di probabilità in più di sviluppare una demenza rispetto alle persone sposate, e le vedove e i vedovi avevano il 20% di probabilità in più.


Altre ricerche hanno dimostrato che le persone con coniugi tendono ad essere più sane di quelle senza. Ciò potrebbe spiegare parte dei risultati, affermano i ricercatori: le coppie sposate possono motivarsi a vicenda per fare esercizio, mangiare sano, mantenere legami sociali e fumare e bere di meno, tutte cose che sono associate a un minor rischio di demenza.


Il lutto per la morte di un coniuge può anche aumentare i livelli di stress, dicono, che possono influenzare la segnalazione nervosa nel cervello e compromettere le capacità cognitive. Gli autori di un editoriale di accompagnamento, ricercatori dell'Università Nazionale di Singapore e dell'Università Cinese di Hong Kong, sottolineano inoltre che l'attività sessuale è associata a un migliore funzionamento cognitivo e che le persone non sposate o vedove potrebbero fare meno sesso.


Tuttavia, le notizie non sono tutte negative per le persone non sposate. Quando i ricercatori hanno esaminato solo gli studi più recenti, che comprendevano persone nate dopo il 1927, l'aumento del rischio di demenza per le persone singole è stato solo del 24%, suggerendo che non essere sposati potrebbe essere un fattore di rischio meno elevato dei decenni precedenti.


Essi scrivono sulla ricerca che è possibile che le persone che rimangono single possano avere tratti cognitivi che assegnano loro un rischio maggiore di demenza, come difficoltà a comunicare o incapacità ad essere flessibili nel loro modo di pensare, specialmente in passato, quando il matrimonio era la norma sociale. "Rimanere non sposati è diventato più comune", scrivono, "e può darsi che le persone single nate nella seconda metà del 20° secolo abbiano meno caratteristiche inusuali, cognitive e di personalità".


I ricercatori non hanno riscontrato un aumento del rischio di demenza per le persone divorziate. Ciò potrebbe essere dovuto al numero relativamente piccolo di persone divorziate coinvolte negli studi, dicono. Poiché gli studi erano osservazionali, hanno potuto trovare solo un collegamento tra stato civile e rischio di demenza, non una relazione causa-effetto. I ricercatori inoltre non avevano informazioni su quanto tempo le persone erano state divorziate o vedove, il che potrebbe aver fornito più indizi sulla natura dell'associazione.


Tuttavia, il fatto che lo studio abbia trovato un legame tra diverse popolazioni e periodi di tempo sostiene la forza della ricerca, dicono gli autori. I risultati suggeriscono la necessità di un maggior lavoro di sviluppo delle strategie di prevenzione della demenza, scrivono "e indicano che questo può essere particolarmente importante per i gruppi ad alto rischio di persone single, vedove e per tutta la vita".


Gli autori dell'editoriale suggeriscono che lo stato civile può essere un importante fattore di rischio per la demenza, da considerare insieme a quelli consolidati come mancanza di attività fisica, bassa istruzione, ipertensione e perdita dell'udito. Ma sarà difficile tradurre questi risultati in consigli attuabili, dicono. Per una persona, lo stato civile non sempre è una scelta (nel caso della morte del coniuge, per esempio); inoltre, l'istituzione del matrimonio è cambiata rapidamente, dal momento che il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la convivenza senza matrimonio sono diventati più accettabili socialmente.


Essi sottolineano anche che fattori come l'isolamento sociale e la depressione sono già noti per aumentare il rischio di demenza, e che questi possono essere inestricabilmente legati all'essere single o vedovi. "Rimane da determinare", hanno scritto, che lo stato civile resti importante dopo che questi e altri fattori di rischio sono stati completamente considerati.


Anche se la scoperta di nuovi fattori di rischio è importante, aggiungono gli autori, non significa che la demenza sia facilmente prevenibile. Per questo motivo, dicono, è importante che la ricerca continui a concentrarsi sui modi per de-stigmatizzare la condizione, così come sui modi per prevenirne l'insorgenza.

 

 

 


Fonte: Amanda MacMillan in Time (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andrew Sommerlad, Joshua Ruegger, Archana Singh-Manoux, Glyn Lewis, Gill Livingston. Marriage and risk of dementia: systematic review and meta-analysis of observational studies. J Neurol Neurosurg Psychiatry, Published Online First: 28 November 2017. doi: 10.1136/jnnp-2017-316274

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.