Il governo [della Norvegia] ha proposto una legge che permetterà al personale sanitario [di quel paese] di dotare i pazienti che soffrono di demenza con un tracciatore satellitare, come quello della foto, disponibile anche su questo sito.
Il Ministro della Salute Jonas Gahr Støre vuole che sia il personale sanitario che conosce il paziente a decidere se questo potrebbe avere benefici nel portare un tracciatore GPS.
"Penso che sia molto positivo", dice il ministro. "Può essere un grande strumento che aiuta ad aumentare la sicurezza del paziente, così come quella degli amici più stretti, dei familiari e del personale sanitario", dice Støre al NRK.
Politici, sviluppatori di tecnologia, il Data Protection Agency e il personale sanitario che hanno esperienza con il GPS sui pazienti hanno partecipato ad una conferenza Mercoledì scorso sull'uso dei tracciatori. Uno dei relatori ha testato l'uso del tracciatore GPS su 15 pazienti con demenza negli ultimi due anni, e ha parlato della sua esperienza. "Abbiamo esperienze molto positive. Gli utenti sono soddisfatti e dicono che si sentono al sicuro. Amici e parenti dicono che non potevano più farne a meno, e il personale dice che riduce l'uso della forza", spiega Kristin Standal nel Comune di Bærum.
Tuttavia, il sistema deve affrontare diverse sfide, come il modo di far fronte a situazioni di emergenza quando una persona si perde, e come gestire i diritti alla privacy.
Le informazioni su dove una persona è stata devono essere anche memorizzate, per il caso che il GPS non funzioni e si debba cercare nei posti in cui questa persona va di solito, spiega la Standal. "Dobbiamo discuterne con l'Agenzia per la Tutela della Privacy", dice.
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Pubblicato da Julie Ryland in The Norway Post il 24 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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