Francia e Belgio stanno considerando di estendere le rispettive leggi sulla fine del ciclo di vita.
Un rapporto presidenziale [in Francia] raccomanda che la Francia legalizzi le "morti accelerate", ma non l'eutanasia. L'Agenzia France-Presse riferisce che lo studio, commissionato dal presidente francese François Hollande, è in favore di "interventi [autorizzati dal medico] che assicurano rapidi decessi per i pazienti terminali in tre tipi di circostanze specifiche". Tuttavia esso evita di raccomandare l'eutanasia.
Secondo Radio France Internationale, l'attuale legislazione francese afferma che "è illegale dare ai pazienti farmaci che li uccidono, ma è legale somministrare antidolorifici, che potrebbero avere l'effetto collaterale di abbreviare la vita". Hollande ha detto che le attuali politiche "non rispondono alle legittime preoccupazioni espresse da malati gravi e incurabili", e ha in programma di introdurre una nuova legislazione basata su questo rapporto entro l'anno.
Nel frattempo, il Belgio (uno dei due soli paesi dell'Europa in cui l'eutanasia è attualmente legale per i maggiorenni) sta anche considerando modifiche che consentano sia ai "minori che ai malati di Alzheimer di chiedere l'autorizzazione a morire", riferisce l'AFP.
Abbiamo riferito con regolarità sul tema del suicidio assistito, rilevando le modifiche alle politiche di eutanasia olandesi nel 2006 e la confusione causata quando i media trattano i problemi sulla fine del ciclo di vita. Abbiamo inoltre preso atto della diffusione delle "uccisioni silenziose" oltre all'Oregon, fino allo stato di Washington, e quasi in Massachusetts.
Melissa Steffan per ChristianityToday.
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Pubblicato da Melissa Steffan in ChristianityToday il 7 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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