Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

Novel drug reducing amyloid plaquesRispetto a un controllo (a sinistra), il trattamento con il nuovo farmaco GSM (a destra) riduce il numero di placche amiloidi (verdi) e le cellule proinfiammatorie microglia (magenta) nel cervello di topi portatori della mutazione legata all'insorgenza dell'Alzheimer. (Fonte: ©2021 Rynearson et al.)

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): sono ciuffi di proteine mal ripiegate che si accumulano nel cervello, interrompendo e uccidendo i neuroni, con il risultato di provocare il deterioramento cognitivo progressivo che è caratteristico del disordine neurologico così diffuso.


In un nuovo studio, pubblicato il 2 marzo 2021 sul Journal of Experimental Medicine, ricercatori dell'Università della California di San Diego, del Massachusetts General Hospital e di altre istituzioni hanno identificato un nuovo farmaco che potrebbe impedire il MA, modulando, piuttosto di inibire, un enzima chiave coinvolto nella formazione delle placche di amiloide.


Con studi su roditori e scimmie, i ricercatori hanno scoperto che il farmaco è sicuro ed efficace, aprendo la strada a possibili studi clinici negli esseri umani.


"Il MA è una condizione straordinariamente complessa e sfaccettata che finora ha resistito a un trattamento efficace, per non parlare della prevenzione", ha detto l'autore senior Steven Wagner PhD, professore di neuroscienze all'UC San Diego. "I nostri risultati suggeriscono una terapia potenziale che potrebbe prevenire uno degli elementi chiave del MA".


Le placche di amiloide sono composte da piccoli frammenti proteici chiamati 'peptidi di amiloide-beta' (Aβ). Questi peptidi sono generati dagli enzimi β-secretasi e γ-secretasi, che fendono sequenzialmente una proteina chiamata 'proteina precursore dell'amiloide' sulle superfici dei neuroni, rilasciando frammenti di Aβ di diverse lunghezze. Alcuni di questi frammenti, come l'Aβ42, sono particolarmente inclini a formare placche e la loro produzione è elevata nei pazienti con mutazioni genetiche che li predispongono al MA precoce.


Sono stati fatti diversi tentativi per trattare o prevenire il MA con farmaci che inibiscono β-secretasi o γ-secretasi, ma molti di questi farmaci hanno dimostrato di essere altamente tossici o non sicuri nell'uomo, probabilmente perché β-secretasi e γ-secretasi sono necessari per fendere altre proteine ​​nel cervello e in altri organi.


Al contrario, Wagner e i colleghi hanno studiato il potenziale terapeutico di farmaci noti come 'modulatori di γ-secretasi' (GSM), che invece di inibire l'enzima γ-secretasi, ne alterano leggermente l'attività in modo che produca meno peptidi Aβ che hanno probabilità di formare placche, mentre continua a fare il suo lavoro di fendere altri obiettivi proteici.


"I GSM hanno la capacità di mitigare le tossicità del meccanismo, associate agli inibitori dell'γ-secretasi", ha affermato Wagner.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno creato un nuovo farmaco GSM e lo hanno testato su topi, ratti e macachi. Hanno scoperto che dosi ripetute e basse di questo GSM hanno eliminato la produzione di Aβ42 in topi e ratti, senza causare effetti collaterali tossici. Il farmaco si è rivelato sicuro ed efficace anche nei macachi, riducendo i livelli di Aβ42 fino al 70%.


Il nuovo GSM è stato quindi testato in un topo modello di MA a insorgenza precoce, trattando gli animali prima o poco dopo che le placche di amiloide hanno cominciato a formarsi. In entrambi i casi, il nuovo GSM ha diminuito la formazione della placca e ha ridotto l'infiammazione associata alla placca, considerata corresponsabile dello sviluppo della malattia.


I risultati suggeriscono che il nuovo GSM potrebbe essere usato preventivamente per prevenire il MA, scrivono gli autori, sia in pazienti con mutazioni genetiche che aumentano la suscettibilità al MA, sia nei casi in cui le placche amiloide sono state rilevate dalle scansioni del cervello.


"In questo studio, abbiamo caratterizzato farmacologicamente un GSM potente che, sulla base dei suoi attributi preclinici, sembra eguagliare o superare la potenza di qualsiasi GSM testato finora", ha detto il coautore senior Rudolph Tanzi PhD, professore di neurologia di Harvard e direttore della Genetics and Aging Research Unit del Massachusetts General Hospital. "Studi clinici futuri dovranno determinare se questo GSM promettente è sicuro negli esseri umani e può essere usato per trattare efficacemente o prevenire il MA".

 

 

 


Fonte: Scott LaFee in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kevin Rynearson, Moorthi Ponnusamy, Olga Prikhodko, Yuhuan Xie, Can Zhang, Phuong Nguyen, Brenda Hug, Mariko Sawa, Ann Becker, Brian Spencer, Jazmin Florio, Michael Mante, Bahar Salehi, Carlos Arias, Douglas Galasko, Brian Head, Graham Johnson, Jiunn Lin, Steven Duddy, Robert Rissman, William Mobley, Gopal Thinakaran, Rudolph Tanzi, Steven Wagner. Preclinical validation of a potent γ-secretase modulator for Alzheimer’s disease prevention. Journal of Experimental Medicine, 2 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.