Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in mezza età possono avere un rischio più alto di sviluppare l'Alzheimer più tardi nella vita, secondo uno studio durato quasi 40 anni, e pubblicato on-line il 1 ottobre 2014 su Neurology, la rivista medica della American Academy of Neurology.


"La maggior parte della ricerca sull'Alzheimer si è dedicata a fattori quali l'istruzione, il cuore ed i fattori di rischio del sangue, il trauma cranico, la storia familiare e la genetica", ha detto l'autore dello studio Lena Johansson, PhD, dell'Università di Göteborg in Svezia. "La personalità può influenzare il rischio individuale di demenza attraverso gli effetti sul comportamento, sullo stile di vita o sulle reazioni allo stress".


Per lo studio sono stati seguite per 38 anni 800 donne con un'età media di 46 anni, che si sono sottoposte a test di personalità per esaminare il loro livello di nevrosi ed estroversione o introversione, insieme a test sulla memoria. In questo gruppo, il 19 per cento ha sviluppato la demenza.


La nevroticità (la tendenza ad avvertire le emozioni negative) induce facilmente afflizione e tratti negativi della personalità come preoccupazione, gelosia o malumore. Le persone nevrotiche sono più propense ad esprimere rabbia, senso di colpa, invidia, ansia o depressione. L'introversione è descritta come timidezza e riserva e l'estroversione è associata alla socievolezza.


Alle donne è stato chiesto anche se avessero vissuto un periodo di stress che è durato almeno un mese nell'ambito del lavoro, della salute o della famiglia. Lo stress rimanda a sentimenti di irritabilità, tensione, nervosismo, paura, ansia o ai disturbi del sonno. Le risposte sono state classificate da zero a cinque: lo zero indicava che non avevano mai vissuto un periodo di stress, e il 5 la sperimentazione costante di stress nel corso degli ultimi cinque anni.


Le donne che davano risposte da tre a cinque sono state considerate come angustiate. Lo studio ha trovato che le donne che hanno avuto i risultati più alti nei test per le nevrosi hanno avuto il doppio del rischio di sviluppare demenza rispetto a quelle con i punteggi più bassi. Tuttavia il collegamento dipendeva dalla lunghezza del periodo di stress.


Essere solo introverse o solo socievoli non sembra influenzare il rischio di demenza, ma le donne che erano sia facilmente afflitte che introverse avevano il rischio più alto di Alzheimer nello studio. Un totale di 16 delle 63 donne (25 per cento) che erano facilmente angustiate e introverse hanno sviluppato l'Alzheimer, rispetto a 8 delle 64 donne (13 per cento) che non erano facilmente afflitte e introverse.

 

*******
Lo studio è stato finanziato dallo Swedish Medical Research Council, dallo Swedish Council for Working Life and Social Research, dallo Swedish Research Council for Health, Working Life and Welfare, dall'Alzheimer's Association, dall'Università di Göteborg e da altre istituzioni citate nel documento di ricerca.

 

 

 

 

 


FonteAmerican Academy of Neurology  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L. Johansson, X. Guo, P. R. Duberstein, T. Hallstrom, M. Waern, S. Ostling, I. Skoog. Midlife personality and risk of Alzheimer disease and distress: A 38-year follow-up. Neurology, 2014; DOI: 10.1212/WNL.0000000000000907

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.