Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più con l'atrofia da Alzheimer'

amyloid vs tau vs atrophy 3pt mri figure

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del cervello, così che le scansioni di queste aree possono distinguere la malattia da altri sottotipi di demenza.


Un nuovo studio ha esaminato con scansioni a risonanza magnetica (MRI) le associazioni tra i vari biomarcatori della patologia cerebrale (misurati nel liquido cerebrospinale) e due firme di atrofia della materia grigia nel MA, identificate negli ultimi 11 anni da gruppi di ricerca della Mayo Clinic e dell'Università della California di San Diego.


Lo studio, guidato da ricercatori della Vanderbilt University, è pubblicato nella rivista Alzheimer’s and Dementia.


“Per capire meglio cosa ci potrebbero dire queste firme di scansione, abbiamo testato le loro associazioni con alcuni biomarcatori e abbiamo esaminato se le associazioni cambiano negli individui con un rischio alto di MA, rispetto alle persone sane con rischio basso”, ha detto l'autrice senior della ricerca, Angela Jefferson PhD, professoressa di neurologia e direttrice del Vanderbilt Memory and Alzheimer's Center.


I rischi noti del MA comprendono l'età avanzata, il genere femminile e una variante genetica portata dal 14% della popolazione mondiale, l'APOE-ε4. La proteina codificata dal gene APOE è coinvolta nel metabolismo dei grassi del corpo e supporta il trasporto dei lipidi e la riparazione delle lesioni nel cervello.


Lo studio ha incluso 153 partecipanti al Vanderbilt Memory and Aging Project, uno studio osservazionale longitudinale che indaga sui fattori di rischio dell'invecchiamento cerebrale anormale. Gli individui avevano da 60 a 92 anni, alcuni con funzioni cognitive normali e alcuni con lieve decadimento cognitivo.


I biomarcatori usati nello studio includono il nucleo della patologia MA (amiloide-beta e tau fosforilata), così come i marcatori di altre tre patologie presenti di solito nel MA: la tau totale (un marcatore di neurodegenerazione), la neurogranina (un marcatore di disfunzione sinaptica) e il neurofilamento leggero (un marcatore di danno assonale).


“Il titolo dei risultati suggerisce che, per gli anziani residenti in comunità, la tau fosforilata, la tau totale, la disfunzione sinaptica e le lesioni neuroassonali sono associati con l'atrofia correlata al MA, misurata sulla risonanza magnetica. È importante sottolineare che la tau fosforilata e le associazioni della disfunzione sinaptica sono più prominenti nelle femmine, una possibile informazione di come la biologia della malattia può essere diversa nelle donne rispetto agli uomini“, ha detto Katherine Gifford PsyD, assistente professore di neurologia, che ha co-guidato lo studio con la dottoranda Elizabeth Moore.


Secondo gli autori, l'associazione con l'atrofia correlata al MA qualifica le lesioni neuroassonali come un potenziale bersaglio terapeutico, per mitigare la neurodegenerazione e la perdita di memoria del MA.


La concentrazione di amiloide-beta non aveva alcuna associazione con l'atrofia correlata al MA, suggerendo che potrebbe non contribuire alla neurodegenerazione nelle fasi iniziali della malattia. Nemmeno l'età ha influenzato le associazioni tra biomarcatori e l'atrofia correlata al MA, e l'APOE-ε4 ha avuto solo un piccolo effetto sulle associazioni.

 

 

 


Fonte: Paul Govern in Vanderbilt University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elizabeth Moore, Katherine Gifford, Omair Khan, Dandan Liu, Kimberly Pechman, Lealani Mae Acosta, Susan Bell, Maxim Turchan, Bennett Landman, Kaj Blennow, Henrik Zetterberg, Timothy Hohman, Angela Jefferson. Cerebrospinal fluid biomarkers of neurodegeneration, synaptic dysfunction, and axonal injury relate to atrophy in structural brain regions specific to Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, 6 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.