Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro.

cell body myelin oligodendrocytesNeurone con l'assone ricoperto di guaina mielinica (myelin sheth), materiale biancastro che facilita la trasmissione dei segnali lungo l'assone.

Un nuovo studio, guidato da scienziati della Oregon Health & Science University e pubblicato su Annals of Neurology il 21 agosto, rivela per la prima volta che una forma di morte cellulare nota come ferroptosi (causata da un accumulo di ferro nelle cellule) distrugge le microglia (cellule coinvolte nella risposta immunitaria del cervello) nei casi di MA e di demenza vascolare.


I ricercatori hanno condotto lo studio esaminando il tessuto cerebrale umano post mortem di pazienti con demenza.


"Questa è una scoperta importante", ha dichiarato l'autore senior Stephen Back MD/PhD, neuroscienziato e professore di pediatria della OHSU.


Back sta studiando da tempo la mielina, la guaina protettiva simile a un isolamento che copre le fibre nervose nel cervello, e il ritardo della sua formazione nei neonati prematuri. La nuova ricerca estende quella linea di lavoro scoprendo una forma a cascata di neurodegenerazione innescata dal deterioramento della mielina.


La scoperta è stata ottenuta con una nuova tecnica sviluppata dal primo autore dello studio Philip Adeniyi PhD, post-dottorato del laboratorio di Back. I ricercatori hanno scoperto che le microglia sono degenerate nella sostanza bianca (=l'insieme della mielina) del cervello dei pazienti con MA e demenza vascolare.


Le microglia sono cellule residenti nel cervello, che di norma provvedono a pulire i detriti cellulari, nell'ambito del sistema immunitario del corpo. Quando la mielina è danneggiata, le microglia sciamano per liberare i detriti. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che le microglia stesse sono distrutte dall'atto di eliminare la mielina ricca di ferro, una forma di morte cellulare chiamata ferroptosi.


Data l'intensa attenzione scientifica sulla causa sottostante della demenza negli anziani, Back ha detto che è sorprendente che i ricercatori non abbiano stabilito la connessione con la ferroptosi fino ad ora.


"Abbiamo perso una forma importante di morte cellulare nel MA e nella demenza vascolare", ha detto Back. "Non avevamo prestato molta attenzione alle microglia come cellule vulnerabili e la lesione della sostanza bianca nel cervello ha ricevuto relativamente poca attenzione".


La coautrice Kiera Degener-O’Brien MD, ha scoperto inizialmente la degenerazione delle microglia nei campioni di tessuto, ha detto Back. Adeniyi ha successivamente sviluppato una nuova tecnica di immunofluorescenza per determinare che era la tossicità del ferro a causare la degenerazione microgliale nel cervello.


Ciò era probabilmente il risultato del fatto che i frammenti della mielina sono essi stessi ricchi di ferro, ha detto. In effetti, le cellule immunitarie stavano morendo nell'adempimento del loro dovere.


"Tutti sanno che le microglia si attivano per mediare l'infiammazione", ha detto Back. “Ma nessuno sapeva che stavano morendo in numero così grande. È semplicemente incredibile che l'abbiamo ignorato fino ad ora".


Lo studio rileva che l'effetto a cascata delle microglia degeneranti sembra essere un meccanismo che fa avanzare il declino cognitivo del MA e della demenza vascolare, ha affermato Back. Egli si aspetta che le aziende farmaceutiche usino questa nuova scoperta per sviluppare composti incentrati sulla riduzione della degenerazione microgliale nel cervello.


"Ecco dove andrà il campo d'ora in poi", ha detto. "Una scoperta come la nostra susciterà molto interesse nell'industria farmaceutica per sviluppare composti terapeuticamente importanti".


Ha detto che la causa sottostante che inizia il ciclo di declino probabilmente è costituita da episodi ripetuti di basso flusso sanguigno e di erogazione di ossigeno nel cervello nel tempo, a causa di ictus acuto o condizioni croniche come ipertensione e diabete.


"La demenza è un processo che va avanti per anni e anni", ha detto Back. "Dobbiamo affrontarlo fin dai primi giorni per avere un impatto in modo che non vada fuori controllo".

 

 

 


Fonte: Erik Robinson in Oregon Health & Science University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: PA Adeniyi, [+10], SA Back. Ferroptosis of microglia in aging human white matter injury. Annals of Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)