Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un'app per smartphone può prevenire o ridurre gli effetti dell'Alzheimer?

GammaBoost appLa app GammaBoost è facile da usare, basta premere il tasto Start, e fa brillare il led del cellulare a 40 flash al secondo. Non si deve guardare direttamente il flash, si può mettere sopra un libro con un foglio di carta bianco dietro di esso.

Un'azienda propone a coloro che soffrono di morbo di Alzheimer (MA) l'app per smartphone GammaBoost®, che secondo gli sviluppatori può frenare la perdita di memoria e combattere alcuni dei terribili effetti del MA. L'app è destinata anche a quelli a rischio o oltre i 50 anni, che sono incoraggiati a usare GammaBoost® quotidianamente come misura preventiva.


La GDI LLC ha sviluppato l'app GammaBoost® in risposta a numerosi studi scientifici pubblicati, come quelli dell'Istituto Nazionale sull'Invecchiamento [ref. 1] e del Massachusetts Institute of Technology [ref. 2]. Questi studi sugli animali mostrano che vedere luce che lampeggia alla frequenza 'gamma' delle onde cerebrali può diminuire le placche di amiloide-beta associate al MA e alla perdita di memoria.


L'azienda dichiara che l'innovativa app GammaBoost® consente agli individui di esplorare effetti preventivi e attenuanti fornendo una luce lampeggiante 40 volte al secondo dal 'flash' della videocamera dello smartphone.


L'app GammaBoost® è progettata per semplicità e facilità d'uso: toccare Start fa lampeggiare il led dello smartphone al ritmo gamma di 40 flash al secondo. Dopo un'ora, si spegne automaticamente e riproduce un suono di notifica. È suggerito l'uso quotidiano di un'ora. Non è necessario guardare direttamente il led: l'utente può anche solo lasciare che il flash si rifletta in modo visibile alla sua visione periferica mentre lavora, legge o fa altre attività passive.


Per consentire agli utenti di tenere traccia dell'uso e dei risultati, l'app GammaBoost® registra date e minuti di uso. Come misura proattiva, e come potenziale aiuto per chi sta già soffrendo, GammaBoost® offre una nuova speranza.


Al momento si può trovare sull'app store di Apple a $ 3,99 e sarà disponibile per Android a maggio 2021.

 

 

 


Fonte: 24-7 Press Release Newswire (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Articolo del National Institute on Aging
  2. Iaccarino, H.F., et al. Gamma frequency entrainment attenuates amyloid load and modifies microglia. Nature, Dec 2016, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)