Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Naso che cola di continuo è comune nell'Alzheimer? Ecco cosa sapere.

Gli anziani con morbo di Alzheimer (MA) spesso mostrano sintomi di una condizione chiamata rinite geriatrica, che è un'infiammazione o un'irritazione della mucosa all'interno del naso. Questa infiammazione causata da virus, batteri, irritanti o allergeni produce grandi quantità di muco, con conseguente gocciolamento del naso o gocciolamento retronasale.


Con l'età, la membrana nasale si atrofizza, c'è recessione delle fibre di collagene e perdita di fibre elastiche nella pelle. L'indebolimento o il diradamento di questi tessuti connettivi nel naso può indurre la punta del naso a calare, limitando il flusso d'aria e causando ostruzioni nasali. Alcuni dei sintomi della rinite geriatrica, oltre a un naso che cola, includono perdita di odorato, croste/durezza nelle narici e tosse secca.


Un naso che cola è molto comune negli individui con demenza da corpi di Lewy e con Parkinson, e comune nelle fasi più avanzate del MA. Alcuni farmaci possono portare a questa condizione, tuttavia un naso che cola può anche essere un sintomo di molti disturbi da lievi a gravi, persino della depressione. Un raffreddore o una sinusite sono cause tipiche di un naso gocciolante, così come l'irritazione. E il naso di alcune persone è più suscettibile di altre agli irritanti.


Un caregiver può osservare se il naso che cola di qualcuno è causato da irritanti ambientali, come inquinamento, polvere, fumo di tabacco, profumo, candele o oli profumati. Il riscaldamento centrale può esacerbare la condizione. Se non dipende da un fattore ambientale, un naso che cola potrebbe essere causato da allergie agli animali domestici, un nuovo detersivo o ammorbidente, un nuovo sapone o shampoo o cibi.


La rinite geriatrica è una condizione familiare e fastidiosa nell'invecchiamento e può causare mal di testa e una concentrazione ridotta, che spesso può essere enfatizzata negli individui con malattie legate alla demenza.


Alcuni individui hanno gocce di naso croniche che non hanno una causa sottostante. Questa condizione è chiamata rinite non allergica. Queste persone in genere starnutiscono molto e hanno congestione nasale, sintomi proprio come la febbre da fieno. Tuttavia, l'individuo non è allergico ad alcunché.


Sebbene si possa fare poco per questa condizione, il caregiver può identificare gli scatenanti che potrebbero peggiorare il gocciolamento nasale, come determinati odori, farmaci, cambiamenti nella dieta o cibo e il meteo.


Una buona regola empirica per curare un naso che cola è quella di mantenere umidi i passaggi nasali dell'individuo. È necessario consultare un medico prima di usare qualsiasi tipo di spray o farmaco nasale. Si suggerisce anche di mettere un umidificatore nella stanza dell'individuo con il naso che cola cronicamente.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)