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I caregivers di demenza celebrano il "noi imperfetto"

Nei giorni scorsi ho pensato (più del solito) a cosa dire, ora che ci lasciamo alle spalle quest'anno. Ho letto tutti i vostri commenti delle ultime 4 settimane e riletti quelli di alcuni mesi prima.

Le vostre parole sono piene di ogni esperienza, opinione ed emozione immaginabile. In un certo senso, avete condiviso i vostri "segreti". Eppure, la verità è che, nelle interazioni del giorno-dopo-giorno, raramente esprimiamo i nostri segreti, tutte le nostre emozioni vere, o lasciamo che la gente veda la nostra vita reale o il nostro io, per motivi accettabili.

Ma succede qui, su questo blog, che molti di voi coraggiosamente ammettono di possedere e condividono pensieri, desideri, insicurezze, dolore, imbarazzo, vulnerabilità, alienazione, paura, sogni e altro ancora. Come caregiver di qualcuno con demenza, la maggior parte di voi avrà molte di queste emozioni e possono essere quelle negative che ci consumano. Quindi, la questione non è se sperimentiamo o no paura, dolore e altre emozioni. La domanda più importante è: come si fa a passare integri attraverso queste emozioni così da non farsi paralizzare, rovinare o a impedirci di essere chi siamo veramente?

Il modo in cui trasformiamo le nostre insicurezze, dolori e altre difficili emozioni è ammettendole, possederle ed esprimerle. Questo è ciò che avviene qui per tanti di voi. Quando vi aprite e rivelate la paura e il dolore, o il modo in cui vi sentite fragili o imperfetti, un pezzo della vostra battaglia esce dalla vita. Una porta si apre perchè possano entrare speranza, gioia e sollievo.

Accade un'altra cosa straordinaria: si rende sicuro agli altri di ricambiare e condividere le loro storie di lotta. Voi reclamate ciò che è importante nella nostra vita: essere una parte della famiglia umana (imperfetta). Attraverso la comunità di questo blog sono testimone di una bellissima sinergia tra la condivisione della nostra verità e l'entrata nello spazio della compassione e della felicità. Vedo un luogo in cui impariamo a conoscere gli altri e allo stesso tempo impariamo di più su noi stessi.

Così, ho deciso che quello che voglio dire, mentre lasciamo il 2011, è espresso al meglio da Bonnie (collaboratore del blog): "Ciao a tutti voi ... alcune delle più belle persone che mi piacerebbe incontrare".

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato da Angela Lunde in MayoClinic il 24 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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