Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microsanguinamenti da considerare nei trattamenti legati al cervello

Con l'invecchiamento di un numero crescente di baby boomer americani, i neuroscienziati stanno aumentando gli sforzi per comprendere e trattare uno dei problemi di salute più importanti che riguardano questa popolazione: il deterioramento neurologico legato all'età, che comprende ictus e demenza.


Un fattore che si sta studiando sempre di più è quello dei microsanguinamenti cerebrali, problema sperimentato da quasi il 20 per cento delle persone a 60 anni e quasi il 40 per cento a 80 anni. La ricerca di queste piccole aree di emorragia cerebrale, causata da una rottura di minuscoli vasi sanguigni, sta facendo luce sul contributo della condizione su questi cambiamenti neurologici.


Visto che i microsanguinamenti sono comuni negli anziani, i medici devono prenderli in considerazione quando si tratta di altre questioni legate al cervello, ha detto il dottor Mark Fisher, professore di neurologia, di anatomia e neurobiologia, e di patologia e medicina di laboratorio alla UC Irvine. Questo è particolarmente importante nelle misure di prevenzione dell'ictus, che spesso coinvolgono farmaci che interferiscono con il coagulo del sangue e potrebbero esacerbare i microsanguinamenti. Il rischio di ictus si intensifica con l'età, soprattutto dopo i 55 anni, facendo dell'ictus una delle principali cause di disabilità e di morte negli anziani.


In due articoli pubblicati on-line su Frontiers in Neurology e su Stroke, Fisher scrive sul sistema intricato del cervello per proteggersi dalle emorragie. Questo sistema sembra degradarsi quando invecchiamo, con conseguente sviluppo spontaneo di microsanguinamenti che si sviluppano e diventano sempre più comuni con la vecchiaia.


"Il prossimo passo nella prevenzione dell'ictus richiederà di affrontare sia il coagulo del sangue che la protezione dei vasi sanguigni", ha detto. "Questo sembra essere il modo migliore per ridurre il rischio di microsanguinamenti quando è necessario limitare il coagulo del sangue per prevenire l'ictus".


Nel suo articolo su Stroke, Fisher descrive il modo in cui nuovi farmaci interferiscono con il coagulo del sangue (per prevenire l'ictus), proteggendo allo stesso tempo la parete del vaso sanguigno (per evitare sanguinamento). E in Frontiers in Neurology, suggerisce che lo screening MRI potrebbe essere usato in modo più strategico per identificare i pazienti con microsanguinamenti, permettendo ai loro medici di regolare i trattamenti di conseguenza.


"Con la prevalenza attuale dei microsanguinamenti, è importante che capiamo meglio questo fattore neurologico nello sviluppare e procedere con trattamenti legati al cervello negli anziani", ha detto Fisher. "Identificare e controllare i microsanguinamenti può essere un passo importante nell'approccio terapeutico che massimizza la salute del cervello durante il processo di invecchiamento. Questo è un problema critico che richiede ulteriori studi".


Il suo lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine.

Riferimenti: (1) Mark Fisher. MRI Screening for Chronic Anticoagulation in Atrial Fibrillation. Frontiers in Neurology, 2013; 4 DOI: 10.3389/fneur.2013.00137  (2) M. J. Fisher. Brain Regulation of Thrombosis and Hemostasis: From Theory to Practice. Stroke, 2013; 44 (11): 3275 DOI: 10.1161/STROKEAHA.113.000736

Pubblicato in news.uci.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)