Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come prendersi cura di chi si prende cura?

"Ci sono solo quattro tipi di persone in tutto il mondo: coloro che sono stati caregiver, coloro che sono attualmente caregiver, coloro che saranno caregiver e coloro che avranno bisogno di un caregiver".


Queste parole sagge sono state dette dalla ex First Lady Rosalynn Carter.


Ci sono circa 65 milioni di caregiver famigliari o amici negli Stati Uniti, il 29 per cento della popolazione adulta. Tu stesso potresti fare parte di questo gruppo, grande ma riconosciuto a malapena.


E' il momento di aprire la porta di un altro armadio, e aiutare le persone che fanno parte della stessa comunità a trovare, e sostenersi, l'un l'altro. Questo supporto è la chiave per trovare la strada nel mondo del caregiving, che può essere solitario, isolante e travolgente.

 

Chi sono i «caregivers»?

Potresti conoscere un collega che raramente parla di prendersi cura di sua madre anziana e fragile a casa. Forse un amico si prende cura di un coniuge malato terminale, ma mantiene privata la sua lotta. O un parente si prende cura di un bambino con bisogni speciali complessi, ma non è capace di condividere i suoi sentimenti di stanchezza e anche di risentimento, per paura di vergogna e/o critica.


Sento queste storie, giorno dopo giorno. Di recente ho incontrato la mamma e la sorella di una paziente che era stata in rianimazione per molte settimane. Stavano camminando lungo la strada nei pressi dell'ospedale. La loro veglia al capezzale era stata 24/7. Ora, per fortuna, la paziente era stabile, ma stava ancora molto male.


Solo pochi giorni prima, ho incoraggiato queste caregiver familiari devote e spaventate a prestare una certa attenzione alle proprie esigenze (dormire, uscire per una passeggiata, prendere una pausa tanto necessaria per avere una tazza di caffè, parlare con altre persone, ri-carburarsi) in modo da poter riprendere i loro ruoli al fianco della propria cara, tenendo la sua mano e incoraggiandola con parole e tatto. Ora ero felice di vederle fuori in una giornata così bella. Le ho salutate e ho fatto dei commenti su quanto apparivano allegre.


"Beh, mi sento un po' colpevole a dire questo, ma siamo andando al negozio di vino", mi ha detto la madre. Sembra che stessero per mangiare del buon cibo italiano quando si sono rese conto che non avevano del vino. "Sono così felice di sentirlo", risposi, sapendo che questo pasto gustoso le avrebbe ri-caricate per continuare la loro assistenza.


Ma le persone sono spesso riluttanti a prendersi un po' di tempo lontano dal loro amato e seguire le loro stesse esigenze. Trovo che sia sorprendentemente comune per i caregivers sacrificare i propri bisogni per quelli di una persona amata malata. Molte persone assumono che sia la cosa giusta da fare, e sentono che quelli attorno se lo aspettano.


Di recente la moglie di un paziente 80-enne con bypass cardiaco mi ha confessato che era andata dal suo chiropratico ed è rimasta più di un'ora nell'«umore di autocommiserazione». In mancanza di qualcuno con cui condividere stress e preoccupazioni, ha detto al suo chiropratico in dettaglio ciò che stava passando. Dopo aver lasciato lo studio, è rientrata a chiedere scusa, sentendosi in colpa per gravare su qualcuno per le sue preoccupazioni. Le sue azioni erano abbastanza comprensibili, ma forse potrebbe interrompere il forte "fronte" che sente di aver bisogno di mostrare, e rischiare di apparire vulnerabile con un amico o un parente di cui si fida, con i suoi sentimenti repressi. Non si rendeva conto che lo sfogo non solo era necessario per lei, ma anche un bene per il marito malato.


Le persone hanno bisogno di darsi il permesso di fare una pausa. E' importante per i caregivers conservare un senso di sé, e non perdersi o farsi dimenticare nel loro cammino nel ruolo di caregiver. Tutti hanno bisogno di sollievo, una pausa e un momento per fare un respiro profondo. In questo periodo dell'anno, quando le giornate si allungano, è saggio trascorrere del tempo all'aria aperta, e godersi un po' la luce del giorno al di fuori dei confini dell'ospedale, del centro di riabilitazione o dell'ambiente domestico. E' incredibilmente facile perdere la concentrazione sulle proprie esigenze, favorendo lo stress emotivo e psicologico già troppo alto.


Trovare il modo per nutrire la propria anima in un modo qualsiasi che funziona, per ripristinare una parvenza di routine "normale" e trovare l'equilibrio mentre si è immersi nel caregiving. Hai il diritto di partecipare a te stesso mentre maneggi le molte palle che hai in aria. La tua dedizione a te stesso, così come alla persona di cui ti prendi cura, andrà a beneficio di entrambi.


Può essere utile creare una lista «Mi Sto Prendendo Cura di Me Stessa», un promemoria di attività che contribuiscono ad un senso di calma. Ogni situazione del caregiving è unica, nessuna è uguale all'altra, e ogni persona risponderà a una modalità diversa.


I caregivers dovrebbero riflettere su ciò che li ha fatti sentire rinvigoriti in passato. Ecco alcuni suggerimenti.

 

La fisicità funziona per alcuni:

  • Fare una passeggiata
  • Andare in giro in bicicletta
  • Andare in palestra
  • Seguire lezioni di yoga

Collegarsi agli altri può essere corroborante:

  • Fare un pasto con un amico
  • Dire «lasciami sfogare un po'» (questo avvisa l'altra persona che non c'è bisogno di cercare di risolvere la situazione o offrire consigli, ma solo ascoltare)
  • Scrivere una lettera o e-mail ad un amico
  • Parlare con il pastore, sacerdote, rabbino o guida spirituale

Trovare sbocchi piacevoli:

  • Guardare un film
  • Vedere il programma televisivo preferito
  • Andare in un museo
  • Andare in biblioteca
  • Prendere pause per leggere nel salone
  • Fare qualcosa di diverso

Attività lenitive:

  • Concentrarsi sulle attività che coinvolgono i sensi: il sole sul viso, un buon sapone profumato, ascoltare musica, un bagno caldo, mangiare qualcosa che piace
  • Esci per un pasto nutriente o, se preferisci, per cucinare
  • Rilassati con una tazza di tè
  • Dormi!


Se il ruolo di caregiver comporta una perdita di sonno, considerare se c'è un familiare o un amico, un vicino o membro della comunità di fede che potrebbe essere disposto a intervenire per una notte. La privazione del sonno può portare a problemi aggiuntivi che una pausa notturna potrebbe allontanare.


Speriamo che, non ignorando i propri desideri, tu possa percepire un aumento della forza psichica e fisica necessaria per continuare con le responsabilità di caregiver. L'obiettivo è sentirsi più pazienti, meno frustrati, più compassionevoli e meno risentiti. Senza queste piccole pause di ricarica, il ruolo di caregiver ha il potenziale di esaurirti, lasciandoti impoverito e riducendo la tua capacità di continuare.


Infine, è altrettanto importante riconoscere che non tutti gli aspetti del caregiving sono gravosi. L'intimità che permette questo ruolo offre al caregiver familiare la possibilità di condividere alcuni momenti molto particolari con la persona assistita. Scambiare storie, rivivere gli episodi di vita, riconciliare vecchi conflitti e ferite, o semplicemente tenersi per mano e stare con la persona: questi momenti possono costituire un terreno fertile per esperienze veramente amorevoli.


A un funerale particolarmente toccante a cui ho partecipato di recente, il figlio adulto del defunto ha concluso l'elogio funebre del papà con queste parole: "Grazie papà per avermi dato questo dono di prendermi cura di te".

 

 

 

 

 


Fonte: Randi Kaplan in USNews (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.