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Il gruppo sanguigno influenza il rischio di demenza?

I gruppi sanguigni sono cose misteriose; per esempio non si sa per certo perché ce ne sono di diversi tipi.


Eppure la scienza sta rivelando che il nostro gruppo specifico può avere un ruolo cruciale e nascosto in molti aspetti della salute, dalla probabilità di problemi sessuali e di fertilità, di insorgenza dell'Alzheimer, di coaguli letali di sangue o addirittura di cancro.


La differenza tra i gruppi sanguigni dipende da una combinazione di zuccheri e proteine ​​che ricoprono i globuli rossi. In questo senso tutti noi possiamo rientrare in uno dei quattro gruppi principali: A, B, AB e 0. (Circa il 44% dei britannici sono di tipo 0, il 42% di tipo A, il 10% di tipo B e il 4% AB).


Uno studio pubblicato la scorsa settimana suggerisce che gli uomini con tipo 0 hanno una probabilità 4 volte minore di sperimentare l'impotenza rispetto agli uomini con i gruppi A, B o AB. Secondo la ricerca, eseguita alla Ordu University in Turchia, e pubblicata sulla rivista Archives of Italian Urology and Andrology, per l'impotenza il gruppo sanguigno può essere un fattore di rischio importante come il fumo, il sovrappeso, e la pressione alta.


Anche se il motivo esatto non è chiaro, gli scienziati hanno detto che il pene ha una delle quantità più alte di vene del corpo, e che qualcosa che è presente nel sangue di tipo A può danneggiare il rivestimento di queste vene, causando la disfunzione erettile.


Meno della metà degli adulti inglesi conoscono il loro tipo di sangue, secondo il servizio NHS Blood and Transplant, e molti di noi lo scoprono solo se e quando donano il sangue. Eppure, conoscere il proprio gruppo può aiutare a proteggere la salute.


Infatti, anche se non è chiaro il motivo per cui sono emersi questi gruppi, è noto che alcuni tipi di sangue offrono più difesa contro diverse malattie. Ad esempio, studi eseguiti alla Università di Toronto nel 2014 indicano che le persone con gruppo 0 sono protetti meglio dalla malaria grave rispetto ad altri tipi di sangue. Questo sembra dipendere dalle cellule immunitarie umane che riescono a riconoscere meglio le cellule del sangue di tipo 0 infette rispetto ad altri tipi, e sono più propense a puntarle.


Ma l'immunità sembra essere solo una parte della storia. Il gruppo sanguigno influenza anche la fertilità femminile, e il tipo A sembra essere significativamente migliore del tipo 0. Tutti gli studi hanno trovato che le donne con sangue di tipo 0 esauriscono prima nella vita il deposito di ovuli del loro corpo.


Uno studio dell'Università di Yale del 2011 su oltre 560 donne attorno ai 35 anni in trattamento per la fertilità, ha scoperto che quelle con gruppo 0 avevano una probabilità doppia di avere un conteggio più basso di ovuli e una loro qualità più scadente rispetto a quelle con gruppo A. I ricercatori hanno detto che questo implica che avevano meno probabilità di rimanere incinte. Una ricerca separata suggerisce che anche i geni ereditari che determinano il sangue di tipo 0 possono essere responsabili di questo esaurimento prematuro degli ovuli.


C'è una buona notizia per la fertilità delle donne con sangue di tipo 0, comunque. L'anno scorso uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Blood Transfusions, ha scoperto che esse hanno un minor rischio di pre-eclampsia (pressione alta in gravidanza, che può essere pericolosa per la madre e per il bambino) rispetto alle donne con altri gruppi sanguigni.


Il gruppo sanguigno di tipo 0 ha un altro vantaggio in quanto sembra ridurre il rischio di malattie degenerative del cervello come l'Alzheimer. Sulle scansioni cerebrali eseguite a 189 britannici, i ricercatori della Sheffield University hanno scoperto che quelli con gruppo 0 hanno più materia grigia (che elabora le informazioni) in settori cruciali connessi con il linguaggio, la coordinazione e l'equilibrio rispetto a quelli del sangue di tipo A e B.


"Pensiamo che la quantità di sostanza grigia sia collegata ai fattori genetici che determinano il gruppo sanguigno di una persona"
, dice Annalena Venneri, professore di neuropsicologia clinica, che ha condotto lo studio del 2015. "Questi [fattori genetici] sembrano influenzare il modo in cui si sviluppa il cervello".


E aggiunge che, poiché le persone con tipo 0 sviluppano più materia grigia da giovani, possono permettersi di perderne di più in età avanzata, prima di sviluppare una demenza. In effetti, uno studio apparso sulla rivista Neurology nel 2014, eseguito su 495 persone, ha scoperto che le persone con sangue di tipo 0 avevano un minor rischio di sviluppare il decadimento cognitivo rispetto a quelli con tipo A o B.


La prof.ssa Venneri dice che anche l'istruzione, la dieta e l'esercizio fisico possono proteggere dagli effetti della perdita di materia grigia, quindi potrebbe essere utile concentrare i consigli di questo tipo sulle persone con gruppi non-0: "Potremmo suggerire a queste persone che, come misura preventiva, dovrebbero fare più attività stimolanti del cervello per contrastare il loro gruppo sanguigno. Anche dieta sana ed esercizio fisico potrebbero aiutare".


Un quadro analogo emerge per i blocchi delle arterie e vene potenzialmente letali. L'anno scorso uno studio di 5 anni su 1,5 milioni di donatori di sangue di Danimarca e Svezia, apparso sulla rivista Circulation, ha scoperto che quelli con il sangue di tipo 0 avevano un rischio circa del 30% più basso rispetto ad altri tipi di sangue di sviluppare coaguli che causano trombosi venosa profonda, tromboembolie (ostruzione di un vaso sanguigno nel corpo), ed embolie polmonari (blocco di un'arteria nei polmoni). Inoltre, la ricerca mostra che le persone con gruppo B hanno una probabilità di gran lunga maggiore, rispetto ad altri gruppi sanguigni, di subire tromboembolie ricorrenti, anche se non si è ancora capito il motivo. Questi risultati possono aiutare a spiegare perché il gruppo B è stato collegato a un aumento del rischio di morte prematura.


Gli studi suggeriscono che il tipo 0 sembra avere anche un effetto protettivo contro alcuni tipi di cancro, come il cancro al fegato e allo stomaco.


Potrebbe sembrare che questo corpo crescente di prove convincenti supporti la moda delle diete 'specifiche per gruppo di sangue', per cui dei libri popolari incoraggiano le persone ad aderire a regimi alimentari 'adatti' al loro gruppo. Alcuni sostenitori suggeriscono, per esempio, che le persone con sangue di tipo 0 debbano assumere pasti ad alto contenuto di proteine ​​e grassi, poiché il loro corpo è in qualche modo configurato per elaborare in modo efficiente questi ingredienti.


Ma i nutrizionisti dell'Università di Toronto concludono che non è così. Nel 2014 hanno studiato 1.400 persone che seguivano diete 'per gruppo sanguigno', scoprendo che la loro salute generale è si migliorata dopo mesi sulle diete, ma tali miglioramenti erano più o meno gli stessi per ognuno di loro, qualsiasi fosse la dieta seguita. Questo perché i regimi dietetici stessi erano tutti molto salutari. I canadesi hanno concluso sulla rivista PLoS One: "I nostri risultati non supportano l'ipotesi dieta «per gruppo sanguigno»".

 

 

 


Fonte: John Naish sul Daily Mail (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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