Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta Mediterranea tradizionale e non: benefici per la salute

La dieta mediterranea tradizionale, supportata da una forte evidenza scientifica, rimane il modo di mangiare più sano disponibile, con benefici per la salute in varie malattie croniche comuni, compresa la protezione dalla malattia vascolare coronarica, alcune forme di cancro e l'ictus.


La dieta mediterranea tradizionale è caratterizzata da un'elevata assunzione di olio d'oliva, frutta, noci, verdure varie e cereali; un consumo moderato di pesce e pollame; un basso apporto di latticini, carni rosse, carni lavorate e dolci; e una moderata quantità di vino rosso consumato con i pasti. Questo tipo di dieta che si è evoluto in centinaia di anni nei paesi che circondano il Mar Mediterraneo è ovviamente fondamentalmente diverso dalle diete moderne promosse per i loro benefici per la salute, spesso senza supporto, tipo le diete paleo, chetogeniche o senza glutine e senza cereali.


Uno degli studi clinici recenti più conosciuti a sostegno della dieta mediterranea è stato il Predimed, che ha dimostrato che nei soggetti con un rischio aumentato di eventi cardiovascolari, l'aderenza a una dieta mediterranea, integrata con noci oppure con l'olio d'oliva extra vergine, ha fornito una significativa riduzione degli eventi cardiovascolari, rispetto ad una dieta di controllo (semplici consigli per ridurre il grasso nella dieta). I benefici di entrambi i tipi di dieta mediterranea sono stati così sorprendenti che la sperimentazione clinica è stata interrotta dopo un periodo mediano di 4,5 anni.


Anche se possono essere coinvolti fattori aggiuntivi culturali, sociali e di stile di vita, gli autori dello studio hanno ipotizzato che la minore mortalità cardiovascolare osservata nei paesi mediterranei rispetto ai paesi dell'Europa settentrionale o degli Stati Uniti può essere spiegata dalla dieta mediterranea. Mentre è già stato dimostrato in piccoli studi scientifici che questa dieta ha effetti positivi sulla funzione del cervello e persino sulla sua struttura, ora ci sono diversi studi controllati che valutano gli effetti benefici della dieta mediterranea nella depressione, nell'Alzheimer e nel Parkinson.


Una dieta mediterranea non fa bene solo al cuore e al cervello, come dimostra un recente studio del suo effetto sulle malattie croniche del fegato. Lo studio condotto su 1.521 pazienti con malattia del fegato grasso non alcolico ha dimostrato che uno dei disturbi più comuni del fegato può essere trattato con efficacia semplicemente aderendo a uno stile mediterraneo, che è in gran parte una dieta a base vegetale.


Tra i tanti fattori che contribuiscono agli indiscutibili benefici della dieta in stile mediterraneo c'è una riduzione dei componenti insalubri della tipica dieta nordamericana, caratterizzata da un elevato consumo di prodotti animali, zuccheri raffinati, cibi lavorati e consumo ridotto di alimenti a base vegetale (fibra alimentare). È noto che questi fattori, in particolare la riduzione dell'apporto di fibre alimentari, contribuiscono a un cambiamento nel microbioma dell'intestino. Ciò porta ad un'attivazione di basso grado del sistema immunitario dell'intestino, con conseguente aumento dei livelli ematici dei mediatori del sistema immunitario (una condizione denominata tossiemia metabolica), che colpisce tutti gli organi del corpo, inclusi il cuore, il fegato e il cervello.


Ci sono cose da tenere a mente quando si parla della dieta mediterranea:

  • La versione americanizzata di questa dieta, come la pizza a pasta spessa largamente pubblicizzata, ricoperta da tonnellate di formaggio, grandi piatti di pasta con salse cremose e molta carne rossa, sta ingrassando e molto probabilmente non fornisce più i benefici visti sopra (anche se questo non è mai stato testato scientificamente).
  • Le diete tradizionali dei paesi del Mediterraneo, inclusi ma non limitati a Spagna, Grecia e Libano, sono costituite da ingredienti simili e presumibilmente hanno benefici per la salute simili. Tuttavia, i cambiamenti moderni nelle abitudini alimentari in questi paesi, con porzioni più grandi, introduzione di cibi ad alto contenuto calorico e trasformati, aumento del consumo di prodotti animali, carne e grassi animali e la modernizzazione del modo in cui crescono le piante consumate, possono aver diluito i benefici delle forme tradizionali della dieta.
  • Le diete mediterranea e italiana non sono la stessa cosa. Come descritto in un interessante articolo di Frank Jacobs, esiste una grande varietà di abitudini alimentari e dietetiche nelle diverse regioni geografiche d'Italia: in Sicilia e in Sardegna, il cibo è ovviamente molto diverso da quello di Milano, Bologna o Bolzano nel Nord. Quando ne ho parlato con Marco Cavalieri, produttore di vino biologico e olio di oliva extravergine di Fermo, mi ha detto che in generale si può dire che la dieta mediterranea è pienamente adottata nell'Italia centrale e meridionale, e meno nel Nord Italia. Ma nonostante la diversità degli alimenti tra le diverse regioni geografiche, legumi, cereali, verdure, frutta, pesce e olio extra vergine di oliva costituiscono gli ingredienti base.
    Ad esempio, anche nelle regioni settentrionali, i piatti tradizionali, come il risotto alla milanese, oggi sono realizzati con olio extra vergine di oliva e accompagnati con verdure di stagione. Marco ritiene che con i suoi benefici ampiamente apprezzati per la salute, il concetto di dieta mediterranea sia diffuso in tutta la cucina italiana. Vi sono prove che l'aspettativa di vita è più alta nell'Italia centro-meridionale, in particolare in Sardegna (una delle famose Zone Blu), suggerendo che è la maggiore aderenza alla dieta tradizionale a fornire questo beneficio.
  • Oltre alle somiglianze nella dieta, le persone nei paesi del Mediterraneo condividono una forte connessione con il mondo, comprese le regioni in cui vivono, con la famiglia e gli amici, con la storia, le tradizioni e la religione. È probabile che la dieta mediterranea svolga un ruolo importante, ma ancora sottovalutato, nei suoi benefici per la salute già osservati.

 

 

 


Fonte: Emeran Mayer MD, professore nei Dipartimenti di Medicina, Fisiologia e Psichiatria e Scienze Bio-comportamentali della University of California di Los Angeles.

Pubblicato in Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.