Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'infiammazione è legata all'Alzheimer?

I ricercatori dicono che è ancora da chiarire se l'infiammazione è il risultato del morbo di Alzheimer (MA) o se il processo infiammatorio ha un ruolo nel suo sviluppo. È probabile che l'infiammazione possa essere sia causa che effetto del disturbo cerebrale debilitante.


Dalla fine degli anni '80, vari studi hanno suggerito che l'infiammazione cronica riscontrata nel MA accelera il processo patologico e può persino essere una causa scatenante della malattia.


La prof.ssa Julie Williams, del Genetic and Environmental Risk in Alzheimer's Disease Consortium all'Università di Cardiff, ha dichiarato:

"Sappiamo da tempo che l'infiammazione è presente nel cervello dei pazienti con MA e la comunità di ricerca si sta animando all'idea che l'infiammazione sia un obiettivo importante per arrestare o invertire la progressione del MA, ma non sappiamo ancora con esattezza quale ruolo riveste la neuroinfiammazione nella malattia: è un conduttore maligno del MA? O forse è un sottoprodotto insignificante del danno e della morte delle cellule cerebrali comune nella malattia?

"Potrebbe anche essere una risposta benefica che viene attivata per riparare o eliminare i danni. Come la maggior parte delle cose in biologia, la risposta è complicata, ma sempre più ricerche suggeriscono che l'infiammazione ha un ruolo molto attivo e precoce nello sviluppo del MA".


In genere, l'infiammazione nel corpo serve a limitare l'invasione di batteri o virus o parassiti estranei, e una volta che questi vengono rimossi, l'infiammazione viene risolta dai meccanismi anti-infiammatori. Tuttavia, nel cervello di MA, c'è la rilevazione continua dell'accumulo di proteine ​​amiloide-beta in atto, che non consente all'infiammazione di risolversi.


Le cellule immunitarie nel cervello, chiamate microglia, sono di norma presenti per ripulire le infezioni, fatto che a sua volta protegge il cervello dall'infiammazione. Le microglia pattugliano costantemente il cervello, per così dire, alla ricerca di segni di infezione o infiammazione causati da proteine ​​tossiche come l'amiloide-beta e qualsiasi altra cosa che possa danneggiare le cellule cerebrali o i neuroni.


Le microglia riconoscono come indesiderate le placche amiloidi del MA e le attaccano come se attaccassero un'infezione. Quando queste cellule immunitarie sono disturbate dall'accumulo di troppa proteina amiloide-beta nel cervello, si esasperano, rilasciando troppe proteine. Il rilascio di un eccesso di proteine da parte delle microglia può causare la rottura delle sinapsi, le connessioni tra le cellule nervose nel cervello.


Le sinapsi consentono la comunicazione tra i neuroni e rendono possibile la creazione e il richiamo dei ricordi. E, quando queste connessioni sono danneggiate, le perdite si traducono nel declino cognitivo, una delle caratteristiche chiave del MA.


L'attivazione microgliale cronica rimane una componente importante delle malattie neurogenerative, come il MA e la demenza, e questo componente può contribuire a disfunzioni, lesioni e infiammazioni cerebrali che portano alla progressione della malattia. L'infiammazione fa degenerare il tessuto cerebrale e aumenta l'amiloide-beta, il segno distintivo del MA.


La ricerca continua a puntare elementi specifici di infiammazione che potrebbero essere utili nel trattamento o nella prevenzione della malattia.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)