Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei neuroni

Axon showing pearls on a string nanomorphologySfidando un concetto che dura da 70 anni di come funziona la neurotrasmissione, questa immagine di microscopio elettronico dell'assone di un neurone (al centro) mostra la sua morfologia a collana di perle, finora mai osservata. (Fonte: Quan Gan e Mitsuo Suga)

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nelle neuroscienze sulla forma degli assoni - i filamenti lunghi e sottili che si irradiano dalle cellule nervose, e dove passano i segnali elettrici verso altre cellule - e propongono un nuovo modello per comprendere il modo in cui le informazioni vengono trasmesse nel cervello.


Lo studio, guidato dall'autore senior Shigeki Watanabe, professore associato di biologia cellulare della Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland/USA), è stato eseguito parzialmente nel corso di neurobiologia del Marine Biological Laboratory (MBL) ed è apparso su Nature Neuroscience.


Da più di 70 anni, gli scienziati raffigurano gli assoni come cavi ultrasottili, che variano di diametro lungo la loro lunghezza ma di forma approssimativamente cilindrica. Si pensava che i segnali elettrici (potenziali d'azione) passino attraverso di essi a velocità costante, come auto che corrono dentro una galleria. (Questo concetto ed equazione di velocità proviene dallo studio storico dei potenziali d'azione nell'assone gigante dei calamari di Alan Hodgkin e Andrew Huxley negli anni '40-'50, realizzato in parte all'MBL).


Tuttavia, Watanabe e il team dimostrano che gli assoni hanno in realtà una morfologia 'perle-su-una-collana' a livello di nanoscala: tratti di cavo intervallati da rigonfiamenti che chiamano 'nano-perle' (o bottoni non sinaptici). La velocità del potenziale d'azione non è costante, affermano, ma modulata da cambiamenti nelle dimensioni delle nano-perle, che a loro volta sono prodotte da cambiamenti meccanici nella membrana e dal citoscheletro dell'assone mentre il potenziale d'azione lo percorre.


"Possiamo pensare a questo come ad auto che viaggiano su un'autostrada", afferma Watanabe. “Se hai un'autostrada a 4 corsie all'interno di una galleria, le auto viaggiano regolarmente. Ma se l'autostrada avesse 4 corsie, che che diventano 1 corsia, poi di nuovo 4, poi ancora una, è così che sembrano in realtà gli assoni. E concluderesti che il flusso di traffico non sarebbe così fluido.

"Ma ciò che è interessante è che le dimensioni delle perle-sulla-collana possono cambiare in determinati punti. Abbiamo dimostrato che puoi modulare le dimensioni delle nano-perle cambiando fattori nell'area locale, come il colesterolo nella membrana plasmatica. Ciò, a sua volta, modula la velocità del potenziale d'azione. Quindi, gli assoni sono altamente flessibili in questo senso".

 

Capire la malattia neurodegenerativa

Questa scoperta ha implicazioni per capire le malattie neurodegenerative, ha affermato Watanabe. L'Alzheimer, ad esempio, è associato a una cattiva regolazione del colesterolo nel cervello. Lo studio di Watanabe mostra che la dimensione delle nano-perle è modificata dal colesterolo che entra ed esce dalla membrana plasmatica neuronale, che a sua volta regola la velocità di conduzione dei potenziali d'azione. Se questo meccanismo è compromesso, potrebbe infine portare alla morte assonale.

"Sarà interessante in futuro esaminare le mutazioni che portano alla neurodegenerazione, come appare la morfologia degli assoni in quei neuroni e se la plasticità degli assoni è ancora presente", ha detto Watanabe.

 

Surgelazione per arrivare alla scoperta

Questa ultrastruttura dell'assone che descrivono Watanabe e il team è molto al di sotto del limite di diffrazione della microscopia ottica: il tratto di assone è di circa 60 nm (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) di diametro e le nano-perle ripetute sono circa 200 nm di diametro. (Le osservazioni sono state fatte in assoni non mielinizzati in un sistema nervoso di topo).


"Il motivo per cui i ricercatori non avevano notato finora questa morfologia degli assoni, e che noi invece abbiamo osservato, è perché stiamo guardando tessuti crio-conservati al microscopio elettronico", ha detto Watanabe. “Di solito, i ricercatori usano sostanze chimiche per elaborare campioni per la microscopia elettronica e quindi disidratare questi tessuti, che è come trasformare acini d'uva in uva passa. Ma quando la conservi criogenicamente, è come se stessi congelando l'uva. Puoi preservare la forma reale".

 

 

 


Fonte: Diana Kenney in Marine Biological Laboratory (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JM Griswold, [+15], S Watanabe. Membrane mechanics dictate axonal pearls-on-a-string morphology and function. Nat Neurosci, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)