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L'Alzheimer può rendere violente le persone

imageCarol Bradley Bursack (foto a sinistra) riceve questo messaggio:
Cara Carol: Mio marito ha l'Alzheimer nello stadio medio. E' sempre stato un uomo meraviglioso, ma la malattia lo ha cambiato, ed è diventato violento. Dopo che mi ha colpito in faccia, ho avuto bisogno di un intervento chirurgico all'occhio. Anche dopo questo evento, i miei figli contrastano l'idea di metterlo in un luogo di assitenza. Come faccio a convincerli che le cose devono cambiare? – Andrea

Cara Andrea: Sto dando per scontato che il medico di tuo marito conosca il suo comportamento violento e che abbia fatto tutto il possibile per quanto riguarda i farmaci richiesti.

Non dici quanto vivono vicino a voi i vostri figli, ma non sembra che ti stiano aiutando con l'assistenza.

Dì loro il loro padre ha bisogno di aiuto specializzato e non è più sicuro prendersi cura di lui da soli. Sono sicura che è estremamente doloroso per i vostri ragazzi pensare che il loro padre gentile ha colpito la loro madre, ma si stanno nascondendo dalla realtà, se non ti supportano.

Hai provato una riunione di famiglia? Se non è così, pensa a farne una. Se necessario, puoi farlo per telefono, ma una riunione di persona sarebbe meglio. Tieni pronte le informazioni per i ragazzi. Se non hanno studiato l'Alzheimer, manda loro un link del sito dell'Associazione Alzheimer che preferisci, segnalando le specifiche sezioni del sito che possono aiutarli.

Raccogli opuscoli delle strutture locali di residenza assistita che hanno unità speciali per i pazienti di Alzheimer. Se necessario, chiedi a un terzo, come un assistente sociale o un religioso di aiutarti in questo incontro. Inoltre chiama l'organizzazione di Alzheimer della tua comunità.

Sii molto chiara con i tuoi figli che non si sta accusando il loro padre, che ancora lo ami e che sai che è la malattia che lo ha cambiato. Parla loro di quanto terribile deve essere per il padre farti del male, o come si sentirebbe se potesse capire. Inoltre, deve essere chiaro che non puoi mettere in pericolo la tua vita ulteriormente.

E' naturale che tu vuoi che i tuoi figli capiscano e ti sostengano in questa situazione straziante. Il loro aiuto sarebbe inestimabile per te. Ma la decisione dipende da te. Considera anche il fatto che puoi dare di più come moglie, in molti modi, se non sei una caregiver a tempo pieno. Puoi visitare il tuo marito rilassata dal sonno. Avresti punti di supporto e di socialità.

La confusione e la paura che deriva dal vivere con l'Alzheimer può cambiare la personalità della persona più dolce, quindi questo non è colpa sua. Dare il giusto aiuto al tuo marito è la mossa migliore per lui, così come per te.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Pubblicato in InForum.com il 24 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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