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La distrazione è connessa alla demenza?

Nel 1999, il famoso musicista Yo-Yo Ma stava andando dal Central Park di New York alla Fifth Avenue per prepararsi per un concerto più tardi a Brooklyn. Quando è arrivato a destinazione e il suo taxi andava via, Ma si è reso conto di aver lasciato il suo violoncello da 2,5 milioni di dollari, di 266 anni, nel bagagliaio del taxi.


Questo tipo di dimenticanza, o distrazione, si verifica quando non presti abbastanza attenzione.


La distrazione fa parte dell'invecchiamento normale. Tuttavia, quando diventa cronica o gli oggetti persi non hanno più significato, potrebbe essere il momento di chiedere la valutazione di un medico.


La distrazione è uno dei problemi normali di memoria legati all'età descritti su Harvard Health Publishing, sulla base di The Seven Sins of Memory: How the Mind Forgets and Remembers (I sette peccati della memoria: come la mente dimentica e ricorda) di Daniel Schacter.


È strettamente correlata alla memoria transitoria, dove i dettagli di una esperienza svaniscono nel tempo. Quando qualcuno ha un episodio di distrazione, le informazioni sono semplicemente trascurate al punto di richiamo.


Perdere regolarmente le chiavi o gli occhiali, o mancare un appuntamento, sono problemi comuni della nostra memoria che invecchia. Le informazioni non sono mai passate dalla memoria di lavoro a quella a lungo termine, perché diventiamo distratti o semplicemente non prestiamo attenzione al momento.


Quando dimentichiamo di fare qualcosa al momento prescritto, come assumere farmaci o andare a un appuntamento o ad un evento, gli psicologi parlano di 'memoria prospettica', ricordare qualcosa che devi fare in futuro. In questi casi, è utile posizionare richiami e promemoria, come note con indicazioni esplicite, in luoghi ottimali o impostare un promemoria sul cellulare.


Altri fattori che contribuiscono alla distrazione includono stress, privazione del sonno, burnout (esaurimento psico-fisico) e multitasking (fare più cose allo stesso tempo).


Una relazione presentata congiuntamente dalla National Alliance for Caregiving e dall'AARP ha rilevato che il 36% dei caregiver familiari ha riferito stress emotivo elevato e il 17% ha riferito tensione fisica elevata. L'esposizione cronica allo stress compromette la funzione della memoria e il ragionamento cognitivo, portando alla distrazione.


Secondo la Johns Hopkins Medicine, la privazione del sonno può portare a depressione, irritabilità, ansia, dimenticanza e pensiero sfocato. Il sonno cronicamente interrotto può avere un impatto duraturo sulla salute fisica e cognitiva.


Il burnout del caregiver, un esaurimento totale fisico ed emotivo sperimentato dai caregiver, colpisce alcuni aspetti della memoria. I caregiver hanno difficoltà a concentrarsi, soffrono di affaticamento, ansia e depressione. La distrazione può diventare un presenza normale.


Infine, poiché i caregiver si destreggiano tra i molti doveri dell'assistenza ai propri cari, sono costantemente sopraffatti e ansiosi. Cercare di fare numerose cose alla volta porta inevitabilmente alla distrazione.


"Il cervello umano può contenere circa sette informazioni per un periodo di 30 secondi", secondo John Medina, autore di Brain Rules (regole del cervello). "Senza ri-esporti o ricordare a te stesso dove hai lasciato quel mazzo mancante di chiavi, la memoria è fugace. La distrazione costante dal compito del momento ha un impatto significativo sulla memoria e potrebbe averlo anche sulla cognizione complessiva".


Tutti perdono le chiavi o gli occhiali da vista - o anche un violoncello - di volta in volta. Yo-yo Ma ha fatto notare che era stanco e distratto dal concerto della notte precedente, la causa della sua distrazione. Per fortuna, ha trovato il suo caro strumento con la ricevuta del taxi.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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