Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lobi frontali del cervello non sono l'unico centro dell'intelligenza umana

L'intelligenza umana non può essere spiegata solo dalla dimensione dei lobi frontali del cervello, secondo dei ricercatori.

Lo studio più accurato e conclusivo fatto finora su questa zona del cervello, fatto comparando la dimensione dei lobi frontali degli esseri umani e di altre specie, ha determinato che [quella degli esseri umani] non è - come si pensava - sproporzionatamente più grande rispetto ad altre aree del cervello.


E conclude che la dimensione dei nostri lobi frontali non può da sola giustificare le abilità cognitive superiori degli esseri umani. Lo studio delle università di Durham e Reading suggerisce che altre aree considerate "primitive", come il cervelletto, sono ugualmente importanti per l'espansione del cervello umano. Queste aree possono quindi avere un ruolo inaspettatamente importante nella cognizione umana e nei suoi disturbi, come l'autismo e la dislessia, dicono i ricercatori.


Lo studio è pubblicato in Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) dal 13 Maggio 2103. I lobi frontali sono un'area nel cervello dei mammiferi situata nella parte anteriore di ciascun emisfero cerebrale, e si pensa che siano cruciali per l'intelligenza avanzata.


L'autore principale, professor Robert Barton del Dipartimento di Antropologia della Durham University, dichiara: "Probabilmente la più diffusa ipotesi sul modo in cui si è evoluto il cervello umano è che l'aumento di dimensione si è concentrato nei lobi frontali. Si è pensato che l'espansione del lobo frontale fosse particolarmente cruciale per lo sviluppo del comportamento, del pensiero e del linguaggio umano moderno, e che siano i nostri lobi frontali protuberanti a renderci veramente umani. Noi dimostriamo che questo è falso: i lobi frontali umani hanno esattamente la dimensione prevista di un cervello non umano rapportato alla dimensione umana. Questo significa che le aree tradizionalmente considerate più primitive sono state altrettanto importanti durante la nostra evoluzione. Queste altre aree ora dovrebbero ottenere più attenzione. Infatti c'è già qualche evidenza che i danni al cervelletto, per esempio, sia un fattore nei disturbi come l'autismo e la dislessia".


Gli scienziati sostengono che molte delle nostre capacità di alto livello sono esercitate da reti più estese del cervello, che collegano diverse aree tra di loro. Essi suggeriscono che, per il funzionamento cognitivo, può essere cruciale la struttura di queste reti estese, molto più della dimensione di qualsiasi regione isolata del cervello.


In precedenza, sono stati condotti diversi studi per cercare di stabilire se i lobi frontali degli umani sono in proporzione più grandi delle corrispondenti dimensioni di altri primati come le scimmie. Essi hanno portato ad un quadro confuso con l'utilizzo di diversi metodi e misure che hanno dato risultati incoerenti.

 

 

 

 

 


Fonte: Durham University, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: Robert A. Barton and Chris Venditti. Human frontal lobes are not relatively large. PNAS, May 13, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1215723110.

Pubblicato in Science Daily il 13 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.