Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio sui recettori muscarinici potrebbe aiutare a trovare un farmaco per l'Alzheimer

Nuove ricerche innovative eseguite all'Università di Ottawa in Canada potrebbero servire come guida per le sperimentazioni future di farmaci finalizzate a invertire i deficit di memoria e a lenire l'insorgenza del morbo di Alzheimer (MA), una malattia neurologica devastante e la forma più comune di demenza in tutto il mondo.

muscarinic receptors on synapseNel cervello i recettori muscarinici si trovano nelle sinapsi.


Le scoperte del laboratorio del dott. Stephen Ferguson, pubblicate sul British Journal of Pharmacology, dimostrano che un farmaco innovativo, che ha evidenziato effetti collaterali minimi, è efficace a combattere la perdita di memoria, e riduce la produzione di depositi tossici nel cervello in topi femmine modello di MA. Questi depositi sono presenti anche nel cervello umano e sono considerati un segno distintivo patologico del MA.


È il primo studio a dimostrare il potenziale terapeutico dell'attivazione del recettore m1-muscarinico nel cervello dei topi femmina con MA, con un approccio altamente mirato. Questo potenzialmente ha un impatto, perché il MA colpisce in modo sproporzionato le donne, che costituiscono circa due terzi dei casi diagnosticati.


"Abbiamo scoperto che questo particolare recettore era molto efficace nell'invertire i deficit di memoria nei topi femmine, come pure a rallentare la progressione della malattia", afferma il ricercatore dott. Khaled Abdelrahman, che ha guidato lo studio insieme al dott. Ferguson.


Queste scoperte possono contribuire a un quadro in evoluzione sul modo di trattare gli individui con MA, che inizia con una lieve perdita di memoria e può portare a un'incapacità straziante di ricordare i propri cari o addirittura a conversare. La prevalenza della malattia sta accelerando con l'invecchiamento della popolazione globale. Più di 55 milioni di persone in tutto il mondo vivono con la demenza, e il MA contribuisce al 70% dei casi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.


Le ultime scoperte dei ricercatori della uOttawa seguono la svolta dello scorso anno che ha dimostrato che un trattamento del MA unico per entrambi i sessi può dare più benefici ai maschi che alle femmine, fornendo una finestra sull'efficacia dei trattamenti mirati. Per questo studio, hanno usato il tessuto cerebrale post-mortem di donatori umani, maschi e femmine, per corroborare le conclusioni.


Il dott. Ferguson è stato inizialmente sorpreso che le conclusioni indicassero differenze fondamentali nel modo in cui specifici trattamenti mirati interagiscono con i recettori nel cervello maschile e femminile. Dice che l'ultimo lavoro con topi femmine forse permette di dare credito alla possibilità che per il MA ci possano essere terapie su misura di ogni sesso in futuro.


Uno degli aspetti più agghiaccianti del MA, secondo il dott. Abdelrahman, è la scarsità di trattamenti efficaci. Quelli disponibili ora trattano solo i sintomi. Recentemente, c'è stato un movimento promettente sul fronte terapeutico per il trattamento del MA dopo decenni di frustrazione, e il dott. Abdelrahman è fiducioso che i suoi contributi di ricerca possono aiutare un giorno a fermare la progressione del flagello:

"Penso che ci siano molti farmaci che riusciranno a rallentare la progressione della malattia nei prossimi anni. E penso che il farmaco che abbiamo testato in questo studio sarà uno molto promettente nel tempo".

 

 

 


Fonte: University of Ottawa (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Khaled Abd-Elrahman, Shaarika Sarasija, Tash-Lynn Colson, Stephen Ferguson. A M1 muscarinic acetylcholine receptor positive allosteric modulator improves pathology and cognitive deficits in female APPswe/PSEN1ΔE9 mice. British Journal of Pharmacology, 24 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.