Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'approccio di medicina di precisione inverte la demenza di stadio iniziale

Apollo Health logo

Tra i ripetuti fallimenti degli studi sui farmaci per il morbo di Alzheimer (MA), un piccolo studio pilota con un approccio di medicina di precisione ha riferito i primi risultati promettenti, migliorando i punteggi cognitivi in ​​oltre l'80% dei pazienti, come pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.


Il team di medici in tre diversi siti ha ottenuto un miglioramento dei test cognitivi, nei punteggi di allenamento del cervello, nei sintomi valutati dai conviventi e persino nelle misurazioni a risonanza magnetica (MRI) dei volumi regionali del cervello. I pazienti avevano un'età compresa tra 50 e 76 anni e avevano un lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) o una demenza precoce, come quelli degli studi farmaceutici recenti.


Tuttavia, quando si è trattato di trattamento, il team ha adottato un approccio fondamentalmente diverso rispetto agli esperimenti precedenti: invece di trattare con un singolo farmaco, che potrebbe non avere nulla a che fare con le guide sottostanti del declino cognitivo, i medici hanno cercato i fattori alla radice del declino, raccogliendo più dati:

  • valutazione dell'infiammazione,
  • carenze di nutrienti, ormoni e fattori di crescita,
  • microbioma intestinale e orale,
  • permeabilità dell'intestino,
  • stato metabolico,
  • apnea notturna,
  • fattori genetici, come una tendenza alla coagulazione del sangue,
  • anomalie vascolari,
  • agenti patogeni e tossine specifici,
  • altri potenziali contributori.


Le cause alla radice identificate, che erano diverse da paziente a paziente, sono state quindi puntate con un protocollo personalizzato di medicina di precisione per 9 mesi, portando a miglioramenti senza precedenti, inclusi alcuni pazienti che hanno aumentato i punteggi cognitivi dall'intervallo di demenza a quello normale.


Le scansioni MRI cerebrale di tutti i partecipanti sono state sottoposte a analisi del volume regionale via computer e hanno documentato miglioramenti sia nel volume della materia grigia che nel volume dell'ippocampo. I pazienti tipici con MCI o demenza subiscono atrofia del 2,2% all'anno della materia grigia del cervello (in cui risiedono i neuroni), ma i pazienti dello studio hanno aumentato il volume della materia grigia dello 0,3%. I tassi di atrofia dell'ippocampo sono migliorati del 63%.


La prima autrice dott.ssa Kat Toups ha osservato:

“Sono stata la prima autrice di oltre 20 studi clinici a lungo termine per pazienti con MCI e demenza in cui il punto di riferimento per il successo era semplicemente un rallentamento del declino cognitivo. Questo studio è il primo a mostrare un effettivo miglioramento in più domini di funzionamento, nonché miglioramenti nelle scansioni cerebrali MRI".


Questo metodo di medicina di precisione, un trattamento personalizzato che punta i fattori che contribuiscono alla malattia, è stato usato con successo nel trattamento del cancro e sta raccogliendo sempre più interesse dalla comunità delle malattie neurodegenerative.


Al centro di questa terapia più complessa c'è la salute digitale: l'allenamento del cervello è stato sviluppato dalla Posit Science, le valutazioni cognitive online dalla CNS Vital Signs, la volumetrica della MRI da Brainreader e l'algoritmo di valutazione e trattamento (ReCODE) dalla Apollo Health (che non era coinvolta direttamente nello studio) in collaborazione con Dale Bredesen.


L'autore senior dello studio, il prof. Dale Bredesen, ha dichiarato:

“Riteniamo che il futuro della medicina, per il trattamento di condizioni croniche complesse come l'Alzheimer, il cancro e le malattie cardiovascolari, non risieda nella medicina semplicistica a farmaco singolo, ma in insiemi più grandi di dati e in protocolli di medicina di precisione come quello usato in questo esperimento".


I risultati dello studio confermano risultati precedenti pubblicati, che avevano descritto in studi di caso per 100 pazienti in cui è stato invertito il declino cognitivo associato all'Alzheimer e al pre-Alzheimer, aprendo la strada a uno studio controllato più ampio e randomizzato, che inizierà più avanti quest'anno in siti di Miami, Cleveland, Nashville, Sacramento e nella Bay Area di San Francisco.

 

 

 


Fonte: Apollo Health (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kat Toups, ...[+10], Dale Bredesen. Precision Medicine Approach to Alzheimer’s Disease: Successful Pilot Project. Journal of Alzheimer's Disease, 4 July 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.