Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vampate di calore sono un altro indicatore precoce di Alzheimer

Un nuovo studio suggerisce che le vampate di calore subite durante il sonno possono essere un biomarcatore di donne con rischio più alto di demenza

Come se le vampate di calore da sole non fossero già abbastanza fastidiose per le donne che transitano alla menopausa, un nuovo studio suggerisce che, specialmente quando si verificano durante il sonno, le vampate di calore potrebbero essere indicatori precoci dell'aumento del rischio di morbo di Alzheimer (MA).


E, secondo lo studio presentato all'incontro annuale 2023 della Menopause Society (Filadelfia, 27-30 settembre), più sono queste vampate di calore, maggiore è il rischio di malattia. Le donne comprendono i due terzi degli individui con MA e ci sono diverse teorie sul motivo, con molte di esse incentrate sulla riduzione dei livelli di estrogeni che avviene durante la transizione alla menopausa.


La ricerca precedente aveva collegato uno dei sintomi più comuni della menopausa (vampate di calore) con prestazioni scadenti della memoria e con alterazioni della struttura, della funzione e della connettività del cervello. Tuttavia, non si sapeva se le vampate di calore sono associate ai biomarcatori di MA.


I recenti progressi nella valutazione del MA includono lo sviluppo di biomarcatori MA nel sangue, che si sono dimostrati particolarmente utili per valutare i rischi, decenni prima dell'emergere della demenza di MA. Questi biomarcatori sono stati usati in uno studio che ha coinvolto quasi 250 donne di mezza età. L'obiettivo era determinare se le vampate di calore valutate oggettivamente fossero associate a profili avversi dei biomarcatori di MA.


La dott.ssa Rebecca Thurston, direttrice di Women’s Biobehavioral Health nel Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Pittsburgh, e la dott.ssa Pauline Maki, prof.ssa di psichiatria all'Università dell'Illinois di Chicago, hanno guidato lo studio. Sulla base dei risultati, le dott.sse.Thurston, Maki e il team hanno concluso che le vampate di calore durante il sonno possono essere un indicatore di rischio di demenza.


Inoltre, un numero maggiore di vampate di calore del sonno era associato a una maggiore probabilità di MA. Questi risultati sono rimasti significativi dopo ulteriori aggiustamenti  per considerare l'estradiolo e per le caratteristiche del sonno valutate con actigrafia. Le vampate di calore sono state misurate oggettivamente attraverso il monitoraggio ambulatoriale della conduttanza cutanea.


"Tra le altre cose, questi risultati indicano che le donne che hanno vampate di calore frequenti, in particolare durante il sonno, possono giustificare gli sforzi per ridurre il rischio di demenza del MA"
, afferma la dott.ssa Thurston.


"Dato l'effetto negativo del MA sulla qualità della vita e sulle finanze, è importante imparare il più possibile sulle cause potenziali e sui segnali di avvertimento, in modo da poter essere proattivi prima dell'insorgenza della malattia"
, aggiunge la dott.ssa Stephanie Faubion, responsabile medico della Menopause Society. "Questo studio sottolinea la necessità di dialoghi aperti e continui tra le pazienti e i professionisti sanitari in modo che possa essere attentamente considerata qualsiasi opzione di trattamento".

 

 

 


Fonte: The Menopause Society (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.