Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esame del sangue per diagnosi di Alzheimer con precisione oltre il 90%

La rilevazione della proteina tau-217 fosforilata (p-tau217) nel plasma ha mostrato un'elevata precisione per identificare gli accumuli patologici di proteine amiloide-beta e tau. Una ricerca appena pubblicata su Jama Neurology, ha scoperto che questa precisione è paragonabile al rilevamento tradizionale dei biomarcatori nel liquido cerebrospinale.

Allo studio hanno partecipato ricercatori del Sant Pau Research Institute di Barcellona, guidati dal dott. Juan Fortea, direttore della Memory Unit nel dipartimento di neurologia dello stesso ospedale. Questi risultati aprono la strada alla diagnosi del morbo di Alzheimer (MA) attraverso un esame del sangue.

Fino a pochi anni fa, l'unico modo per diagnosticare questa malattia neurodegenerativa era l'analisi post mortem dei campioni di cervello. Successivamente, sono stati trovati biomarcatori efficaci per l'identificazione nel liquido cerebrospinale.

Ora, la ricerca è focalizzata sui biomarcatori nel sangue, un metodo diagnostico meno invasivo, come spiegato dal dott. Daniel Alcolea, ricercatore del gruppo di neurobiologia della demenza al Sant Pau Research Institute e capo della piattaforma Biomarcatori della Memory Unit dello stesso ospedale.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 3 coorti osservazionali: la Translational Biomarkers in Aging and Dementia (TRIAD) in Canada, il Wisconsin Registry for Alzheimer’s Prevention (WRAP) negli Stati Uniti e la Sant Pau Initiative on Neurodegeneration (SPIN) di Barcellona. Lo studio ha coinvolto campioni di 786 partecipanti in totale, con un'età media di 66,3 anni, analizzati in Svezia, ottenendo un'eccellente precisione di circa il 95% nel rilevare la presenza del MA.

I risultati mostrano che il biomarcatore p-tau217 offre precisione paragonabile ai biomarcatori del liquido cerebrospinale e si rivela particolarmente efficace nel rilevare cambiamenti longitudinali (=nel tempo), anche nelle fasi precliniche della malattia. Un aspetto eccezionale di questa tecnica è la sua capacità di ridurre significativamente la necessità di ulteriori conferme, riducendo dell'80% il numero di test richiesti per confermare la diagnosi della malattia.

Il dott. Alcolea spiega:

"Questo biomarcatore ha mostrato prestazioni molto elevate nel rilevare il MA nel sangue, con una precisione tra il 90 e il 95%. Di tutti i biomarcatori attualmente studiati per la diagnosi del MA, questo ha mostrato i risultati migliori".

Questa scoperta può aprire nuove strade nella ricerca e nel trattamento del MA, offrendo uno strumento accessibile e affidabile alla comunità medica e ai pazienti. Il dott. Alberto Lleó, ricercatore del gruppo di neurobiologia della demenza al Sant Pau Research Institute e direttore del dipartimento di neurologia nello stesso ospedale, spiega:

“Questo anticipo è particolarmente significativo, poiché i biomarcatori del sangue potrebbero fornire un'alternativa più accessibile e meno invasiva per la diagnosi precoce e il monitoraggio del MA. Inoltre, l'implementazione di questo tipo di test potrebbe migliorare significativamente la valutazione e il reclutamento per gli studi clinici, nonché facilitare la gestione dei pazienti e fornire un accesso tempestivo alle terapie modificanti la malattia".

 

 

 


Fonte: Institut de Recerca Sant Pau (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: NJ Ashton, [+25], H Zetterberg. Diagnostic Accuracy of a Plasma Phosphorylated Tau 217 Immunoassay for Alzheimer Disease Pathology. JAMA Neurol,. 22 Jan 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)