Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricerca svela percorsi cellulari verso l'Alzheimer e l'invecchiamento del cervello

path road countryside Image by onlyyouqj on Freepik.com

Un nuovo studio, pubblicato su Nature, guidato da un team internazionale, che include la dott.ssa Naomi Habib e Gilad Green della Hebrew University of Jerusalem, il dott. Philip L. de Jager e il dott. Vilas Menon della Columbia University di New York, il dott. David Bennett della Rush di Chicago e il dott. Hyun-Sik Yang della Harvard University, ha scoperto informazioni cruciali sulla dinamica cellulare che contribuisce all'invecchiamento del cervello e agli eventi cellulari che portano all'inizio e alla progressione del morbo di Alzheimer (MA).


Creando una delle maggiori risorse nel campo dell'invecchiamento del cervello, mappando oltre 1,65 milioni di cellule di 437 cervelli invecchiati e sviluppando nuovi algoritmi di apprendimento automatico (AI), il team di ricerca ha svelato percorsi cellulari specifici dell'invecchiamento del cervello, fornendo una base per lo sviluppo di terapie personalizzate che puntano il MA.

 

Mappare l'invecchiamento del cervello: vedere più da vicino le cellule cerebrali

Questo studio ha adottato un approccio dettagliato per mappare l'ambiente cellulare del cervello, analizzando un insieme unico di dati di 1,65 milioni di profili di sequenziamento dell'RNA a nucleo singolo dalla corteccia prefrontale di 437 anziani della coorte ROSMAP della Rush. Con tutti questi dati, i ricercatori sono riusciti a individuare gruppi specifici di cellule gliali e neuronali legate a tratti del MA.


Inoltre, lo studio è arrivato alle dinamiche complesse all'interno delle cellule cerebrali nel progredire dell'invecchiamento e della malattia, usando un nuovo algoritmo chiamato BEYOND per modellare queste dinamiche. Questo approccio ha rivelato due percorsi distinti di invecchiamento cerebrale, ciascuno contrassegnato da cambiamenti coordinati graduali in gruppi distinti di cellule del cervello, che i ricercatori hanno definito 'comunità cellulari'.


È interessante che abbiano dimostrato che uno di questi percorsi finisce nel MA, e gradualmente alla demenza caratterizzata dalla perdita di memoria e dal declino cognitivo, mentre l'altro rappresenta una forma di invecchiamento cerebrale più sano e non-MA. I ricercatori prevedono che questi cambiamenti cellulari, che iniziano presto - prima di qualsiasi segnale clinico di demenza - determinano attivamente il destino del cervello che invecchia e la progressione della malattia.

 

Scoperte Importanti nel MA

Il MA è caratterizzato da patologie cerebrali caratteristiche, con la classica teoria amiloide che descrive la cascata di eventi che si ritiene seguiranno la progressione della malattia, a partire dall'accumulo di placche di amiloide-β, che causano poi l'accumulo di grovigli di neurofilamenti tossici, provocando infine danni neuronali sostanziali e sintomi della demenza clinica.


Le cellule gliali, come le microglia e gli astrociti, sono cellule di supporto che sono fondamentali per la corretta funzione del cervello e delle cellule neuronali, ma si recente si è suggerito che prendono parte della cascata che porta al MA. Ad esempio, uno studio pubblicato su Nature Neuroscience nel 2023, guidato dalla stessa squadra del laboratorio della Habib, ha gettato le basi scientifiche per scoperte su comunità cellulari specifiche e cellule gliali relative al MA.


Una scoperta chiave di quello studio è l'identificazione di cellule gliali specifiche che si ritiene contribuiscano alla progressione della malattia. Il presente studio ha scoperto due diversi sottoinsiemi di cellule microgliali, entrambi collegati a un metabolismo lipidico alterato: uno è considerato dal team la guida dell'accumulo di placche amiloide-β, la patologia iniziale che caratterizza il MA, mentre si crede che l'altro guidi l'accumulo successivo di grovigli di neurofilamenti.


Il team ha anche messo in evidenza un gruppo di astrociti che influenza direttamente il declino cognitivo, chiarendo meglio le complesse interazioni tra le diverse cellule cerebrali nella progressione del MA e evidenziando il ruolo chiave delle cellule gliali nel suo decorso.

 

Impatto sullo sviluppo di trattamenti personalizzati

"Le intuizioni di questa ricerca chiariscono ulteriormente come si sviluppa il MA, fin dalle prime fasi, che non era stato possibile misurare finora senza il nostro grande insieme di dati e l'approccio algoritmico unico", ha affermato la dott.ssa Habib. "Identificando le cellule specifiche coinvolte in ogni singolo percorso dell'invecchiamento cerebrale, del MA e dell'invecchiamento alternativo, abbiamo spianato la strada all'identificazione precoce delle persone a rischio di MA e alla creazione di trattamenti mirati per ogni forma di invecchiamento cerebrale, per promuovere un invecchiamento sano".


I risultati formano una base cellulare per comprendere i diversi percorsi che portano al MA. Questa conoscenza è vitale per lo sviluppo di trattamenti personalizzati che possono agire a livello cellulare, cambiando potenzialmente il decorso della malattia.

 

 

 


Fonte: The Hebrew University of Jerusalem (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: GS Green, [+16], PL De Jager. Cellular communities reveal trajectories of brain ageing and Alzheimer’s disease. Nature, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.