Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova tecnologia AI può dare una diagnosi di demenza rapida e affidabile

doctor handling shining brainImage by AI on freepik

Ricercatori dell'Università di Örebro (Svezia) hanno sviluppato due nuovi modelli di intelligenza artificiale in grado di analizzare l'attività elettrica del cervello e distinguere accuratamente tra individui sani e pazienti con demenza, compreso il morbo di Alzheimer (MA).

  1. Nel primo studio (1), i ricercatori hanno combinato due metodi avanzati di intelligenza artificiale: le reti convoluzionali temporali e le reti LSTM. Il programma analizza i segnali EEG (elettroencefalogramma) e può determinare in modo quasi perfetto se una persona è malata o sana.
    Confrontando tre gruppi – MA, demenza frontotemporale e sani – il metodo ha raggiunto una precisione superiore all'80%. I ricercatori usano anche una tecnica di intelligenza artificiale esplicativa che mostra quali parti del segnale EEG influenzano la diagnosi. Ciò aiuta i medici a interpretare il modo in cui il sistema raggiunge le sue conclusioni.

  2. Nel secondo studio (2), i ricercatori hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale piccolo ed efficiente in termini di risorse – di dimensioni inferiori a 1 megabyte – che salvaguarda anche la privacy del paziente. Con l’apprendimento federato, più fornitori sanitari possono collaborare per addestrare un sistema di intelligenza artificiale senza condividere i dati dei pazienti. Nonostante la tutela della privacy, il modello raggiunge una precisione superiore al 97%.
    "I modelli tradizionali di apprendimento automatico spesso mancano di trasparenza e sono messi in discussione dalle preoccupazioni sulla privacy. Il nostro studio punta ad affrontare entrambe le questioni", afferma Muhammad Hanif, docente associato di informatica dell'Università di Örebro.

 

L’intelligenza artificiale rileva modelli nei segnali elettrici del cervello

I ricercatori sono riusciti a combinare diversi metodi di interpretazione dei segnali elettrici del cervello. Dividendo i segnali EEG in varie bande di frequenza – onde alfa, beta e gamma – l’intelligenza artificiale può identificare modelli collegati alla demenza. Gli algoritmi sono in grado di rilevare cambiamenti a lungo termine nei segnali e riconoscere sottili differenze tra le diagnosi. Inoltre, la tecnologia AI spiegabile garantisce che il sistema non sia più una “scatola nera” ma mostra chiaramente le basi su cui si basano le sue decisioni.


Nei loro studi, i ricercatori dimostrano come l’intelligenza artificiale può diventare uno strumento rapido, a basso costo e rispettoso della privacy per la diagnosi precoce della demenza. L’EEG è già un metodo semplice ed economico che può essere usato nelle cure primarie. Combinato con i modelli di intelligenza artificiale che possono essere eseguiti su dispositivi portatili, ciò apre il potenziale per un utilizzo più ampio nel settore sanitario, dalle cliniche specializzate ai futuri test domestici.


"La diagnosi precoce è essenziale per attuare misure proattive che rallentano la progressione della malattia e migliorano la qualità della vita. Se soluzioni come questa fossero pienamente implementate, potrebbero alleviare il peso di tutti i soggetti coinvolti: pazienti, personale sanitario, parenti e professionisti sanitari", afferma Muhammad Hanif.


Gli studi sono stati condotti in collaborazione tra ricercatori dell’Università di Örebro e diverse università nel Regno Unito, Australia, Pakistan e Arabia Saudita.


"Abbiamo in programma di continuare la ricerca espandendola a set di dati più ampi e diversificati, esplorando più caratteristiche EEG e includendo altri tipi di demenza come la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy. Continueremo a impiegare l'intelligenza artificiale spiegabile e garantiremo una rigorosa protezione dei dati dei pazienti", spiega Muhammad Hanif.

 

 

 


Fonte: Örebro Universitet (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. W Khan, [+5], J Ahmad. An explainable and efficient deep learning framework for EEG-based diagnosis of Alzheimer's disease and frontotemporal dementia. Front. Med., 2025, DOI
  2. M Umair, [+5], F Saeed. Privacy–preserving dementia classification from EEG via hybrid–fusion EEGNetv4 and federated learning. Front. Comput. Neurosci., 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.