Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Prioni: non solo molecole pericolose, ma anche un possibile aiuto alla crescita del cervello

Qualche anno fa si è scoperto che alcune proteine, chiamate prioni, sono pericolose quando sono difettose, in quanto sono coinvolte in sindromi neurodegenerative come il morbo di Creutzfeldt-Jakob e l'Alzheimer.

Ma ora una ricerca, pubblicata sul Journal of Neuroscience, e condotta da un team di neuroscienziati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, dimostra anche il loro lato buono: quando funzionano normalmente, i prioni possono essere cruciali nello sviluppo del cervello nell'infanzia.


Dottor Jekyll e Mr. Hyde: la metafora di un uomo buono che nasconde un lato diabolico si adatta bene al prione (PrPC nella forma fisiologica cellulare), una proteina che abbonda nel nostro cervello. A differenza del dottor Jekyll, il prione è stato preso in considerazione in un primo momento solo per le sue proprietà distruttive: se la molecola si ripiega su se stessa in modo anomalo, svolge purtroppo un ruolo cruciale nei processi neurodegenerativi che portano a sindromi terribili come il morbo della mucca pazza.


I prioni, tuttavia, nella loro forma normale abbondano nelle sinapsi, i punti di contatto attraverso i quali il segnale nervoso passa da un neurone all'altro. Tale proteina abbonda relativamente nel cervello dei bambini molto piccoli, e questo è il motivo per cui gli scienziati hanno assunto che essa può avere un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso, in particolare nella neurogenesi, lo sviluppo di nuove connessioni sinaptiche e nella plasticità.


Maddalena Delma Caiati (nella foto), Victoria Safiulina, Sudhir Sivakumaran, Giuseppe Legname ed Enrico Cherubini (ricercatori del SISSA) e Giorgia Fattorini della Università Politecnica delle Marche hanno verificato a livello molecolare gli effetti del PrPC sulla plasticità delle cellule dell'ippocampo, una struttura cerebrale che ha importanti funzioni legate alla memoria.


Maddalena Caiati e i suoi colleghi hanno dimostrato che il PrPC controlla la plasticità sinaptica (la capacità di crescita del tessuto nervoso) attraverso una via di trasduzione che coinvolge anche un'altra proteina, l'enzima protein-chinasi A (PKA).


La ricerca recentemente pubblicata è solo il punto di partenza. Per il futuro, i ricercatori sono interessati a studiare meglio il ruolo della proteina prionica nello sviluppo dei circuiti neuronali, in condizioni sia fisiologiche che patologiche, nelle patologie neurodegenerative.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Materiale del Sissa Medialab.

Riferimento:
MD Caiati, VF Safiulina, G. Fattorini, S. Sivakumaran, G. Legname, E. Cherubini. PrPC Controls via Protein Kinase A the Direction of Synaptic Plasticity in the Immature Hippocampus. Journal of Neuroscience, 2013; 33 (7): 2973 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.4149-12.2013.

Pubblicato in Science Daily il 14 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)