Ricercatori del King College di Londra hanno scoperto che l'attività neuronale può stimolare il rilascio di tau dai neuroni sani anche senza morte cellulare.
I risultati, pubblicati da Diane Hanger (nella foto) e colleghi in EMBO Reports, dimostrano che il trattamento dei neuroni con molecole biologiche di segnalazione conosciute aumenta il rilascio di tau nel terreno di coltura. Il rilascio di tau da parte dei neuroni corticali è quindi un processo fisiologico che può essere regolato dall'attività neuronale.
Le proteine tau stabilizzano i microtubuli, i lunghi fili di polimeri che aiutano a mantenere la struttura della cellula. Tuttavia, nell'Alzheimer o in alcuni tipi di demenza, la tau si accumula nei neuroni o cellule gliali, dove contribuisce alla neurodegenerazione. Oltre all'aggregazione intracellulare, recenti esperimenti hanno dimostrato che la tau viene rilasciata dalle cellule neuronali e assorbita dalle cellule vicine, inducendo la diffusione di tau aggregata in tutto il cervello. Questo rilascio potrebbe provenire passivamente dalle cellule neuronali morenti, anche se alcuni studi suggeriscono che potrebbe aver luogo prima della morte delle cellule neuronali e della neurodegenerazione.
Le nuove scoperte indicano che il rilascio della tau è un processo attivo nei neuroni sani, ma potrebbe essere alterato nel cervello dei malati. "I nostri risultati suggeriscono che il rilascio di tau alterata può verificarsi in risposta ai cambiamenti dell'eccitabilità neuronale nel cervello di Alzheimer. La tau secreta potrebbe quindi essere coinvolta nella propagazione della patologia tau nelle taupatie, un gruppo di malattie neurodegenerative associate all'accumulo di proteine tau nel cervello", scrive Diane Hanger, docente nel Dipartimento di Neuroscienze del King College di Londra.
In questi esperimenti, Amy Pooler, l'autrice principale, rivela che le molecole come il cloruro di potassio, il glutammato o un recettore AM-PA agonista, potrebbero rilasciare tau dai neuroni corticali in un processo fisiologico attivo che dipende, almeno parzialmente, dalla secrezione delle vescicole pre-sinaptiche.
Le nuove scoperte degli scienziati indicano che la tau, oltre al lavoro ben assodato di stabilizzazione dei microtubuli, ha un ruolo precedentemente non riconosciuto nella segnalazione biologica fra le cellule. "Crediamo che si dovrebbe esplorare la possibilità di puntare il rilascio di tau, come nuovo approccio terapeutico per il trattamento dell'Alzheimer e delle taupatie correlate", scrive la Hanger. Sono necessari ulteriori studi in organismi modello per verificare questa ulteriore ipotesi.
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Fonte: Materiale della European Molecular Biology Organization.
Riferimento: Amy M Pooler, Emma C Phillips, Dawn HW Lau, Wendy Noble, Diane P Hanger. Physiological release of endogenous tau is stimulated by neuronal activity. EMBO reports, 2013; DOI: 10.1038/embor.2013.15.
Pubblicato in Science Daily il 15 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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