Farmaci che combattono l'invecchiamento possono essere disponibili entro cinque anni, a seguito di un lavoro epocale condotto da un ricercatore australiano.
Il lavoro, pubblicato sul numero dell'8 Marzo di Science, dimostra che, infine, si può puntare a un singolo enzima anti-invecchiamento nel corpo, dando la possibilità di prevenire le malattie legate all'età e prolungare la durata della vita.
Il documento mostra che tutti i 117 farmaci testati funzionano sul singolo enzima attraverso un meccanismo comune. Ciò significa che una nuova classe di farmaci anti-invecchiamento, ora possibile, potrebbe in ultima analisi prevenire il cancro, l'Alzheimer e il diabete di tipo 2.
"In ultima analisi, questi farmaci potrebbero trattare una singola malattia, ma a differenza dei farmaci di oggi, ne impediscono altre 20", dice l'autore principale dello studio, il professor David Sinclair (foto), della UNSW Medicine, che ha sede all'Università di Harvard. "In effetti, potrebbero rallentare l'invecchiamento".
L'enzima bersaglio, il SIRT1, viene acceso naturalmente dalla restrizione calorica e dall'esercizio fisico, ma può anche essere migliorato attraverso degli attivatori. Il più comune attivatore naturale è il resveratrolo, che si trova in piccole quantità nel vino rosso, ma sono già in fase di sviluppo attivatori di sintesi con attività molto più forti.
Anche se la ricerca attorno al resveratrolo è in corso da un decennio, fino ad ora la scienza di base era stata contestata. Nonostante questo, ci sono già stati risultati promettenti in alcuni studi, con implicazioni per il cancro, le malattie cardiovascolari e l'insufficienza cardiaca, il diabete di tipo 2, l'Alzheimer e il Parkinson, la malattia del fegato grasso, la cataratta, l'osteoporosi, l'atrofia muscolare, i disturbi del sonno e le malattie infiammatorie come ad esempio la psoriasi, l'artrite e la colite (malattia infiammatoria intestinale).
"Nella storia dei prodotti farmaceutici, non c'è mai stato un farmaco che migliora un enzima per farlo correre più veloce", dice il professor Sinclair, genetista del Dipartimento di Farmacologia alla UNSW.
La tecnologia è stata venduta al gigante farmaceutico GlaxoSmithKline nel 2008 [*]. Sono stati sviluppati quattromila attivatori sintetici, che sono 100 volte più potenti di un bicchiere di vino rosso, i migliori tre sono in sperimentazione umana. "I nostri farmaci possono simulare i benefici della dieta e dell'esercizio fisico, ma non c'è alcun impatto sul peso", dice il professor Sinclair, che suggerisce che la prima terapia ad essere commercializzata sarà per il diabete.
Ci sono stati studi limitati nelle persone con diabete di tipo 2 e con la malattia infiammatoria della pelle, la psoriasi. Ci sono stati benefici per il metabolismo nel primo gruppo e una riduzione dell'arrossamento della pelle nel secondo. I farmaci possono essere somministrati per via orale o topica. Finora non sono stati sviluppati farmaci che puntano l'invecchiamento della pelle, ma una grande marca di cure della pelle ha sviluppato una crema che contiene resveratrolo.
Anche se qualsiasi farmaco dovrebbe essere strettamente prescritto per determinate condizioni, il professor Sinclair suggerisce che un giorno potrebbe essere assunto per via orale come prevenzione, allo stesso modo in cui le statine sono comunemente prescritte per prevenire, invece di curare, le malattie cardiovascolari.Nei modelli animali, i topi in sovrappeso che hanno avuto resveratrolo sintetico sono stati in grado di correre il doppio dei topi magri e sono vissuti il 15 per cento più a lungo.
"Ora stiamo esaminando i possibili benefici per coloro che sono già in buona salute. Anche qui ci sono cose promettenti", dice il professor Sinclair, che dirige anche il Laboratorio di Ricerca sull'invecchiamento del Lowy Cancer Research Center della UNSW. "Stiamo scoprendo che l'invecchiamento non è l'afflizione irreversibile che si pensa", dice. "Alcuni di noi potrebbero vivere fino a 150 anni, ma non ci arriveremo senza ulteriori ricerche".
[*] Il professor Sinclair ha fondato la nuova azienda Sirtris per sviluppare la tecnologia anti-invecchiamento, che è stata successivamente venduta alla GlaxoSmithKline (GSK). Il Professor Sinclair è ora un consulente scientifico della GSK. Molti altri autori dello studio lavorano per la GSK o le sue consociate.
of this article is here.
Fonte: University of New South Wales.
Riferimento: BP Hubbard, AP Gomes, H. Dai, J. Li, AW Case, T. Considine, TV Riera, JE Lee, SY E, DW Lamming, BL Pentelute, ER Schuman, LA Stevens, AJY Ling, SM Armour, S. Michan, H. Zhao, Y. Jiang, SM Sweitzer, CA Blum, JS Disch, PY Ng, KT Howitz, AP Rolo, Y. Hamuro, J. Moss, RB Perni, JL Ellis, GP Vlasuk, DA Sinclair. Evidence for a Common Mechanism of SIRT1 Regulation by Allosteric Activators. Science, 2013; 339 (6124): 1216 DOI: 10.1126/science.1231097.
Pubblicato in Science Daily il 8 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |