Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Resolvine proteggono dal declino cognitivo dopo intervento chirurgico

Le resolvine sono molecole prodotte naturalmente dal corpo da acidi grassi omega-3, un processo che può essere innescato dalla comune aspirina.

In un nuovo studio, pubblicato su The FASEB Journal, i ricercatori del Karolinska Institutet descrivono come le resolvine potrebbero proteggere dal deterioramento cognitivo che spesso ostacola il recupero dei pazienti chirurgici e in condizioni critiche.


Lo studio aggiunge nuove conoscenze sul modo in cui la chirurgia periferica colpisce il cervello e la funzione neuronale, contribuendo ai processi di declino cognitivo.


Il ricovero in ospedale per un intervento chirurgico o una malattia critica può portare alla disfunzione cognitiva in alcuni pazienti, in particolare gli anziani. Questa è spesso riferita come disattenzione, disorganizzazione del pensiero, coscienza alterata e interruzioni prolungate di apprendimento e funzioni di memoria. I meccanismi attraverso i quali la chirurgia e/o l'anestesia possono causare una compromissione cognitiva rimangono poco chiari, ma i ricercatori di questo studio hanno già dimostrato che l'infiammazione e il rilascio di molecole pro-infiammatorie, come le citochine, hanno un ruolo importante nel causare l'infiammazione del cervello e il declino cognitivo dopo la chirurgia.


Oggi non esiste un trattamento efficace per le disfunzioni cognitive postoperatorie. Tuttavia, i risultati presentati ora in The FASEB Journal suggeriscono che è possibile prevenire e curare questa condizione spegnendo e 'risolvendo' l'infiammazione che è alla base del declino cognitivo indotto dalla chirurgia. Nell'attuale studio preclinico, il trattamento con una singola dose di Resolvina D1 innescata da aspirina (AT-RvD1), una sostanza proveniente dall'acido grasso omega-3 (l'acido docosaesaenoico, o DHA), ha dimostrato di proteggere il cervello da una disfunzione della memoria dopo la chirurgia.


Il trattamento ha anche un effetto sulla funzione neuronale quando somministrato 24 ore dopo l'intervento chirurgico. Nel loro studio, i ricercatori descrivono anche come la chirurgia interessi la funzione cerebrale in generale, contribuendo ai processi di neuro-infiammazione e di disturbo della memoria. "Riferiamo un ruolo nuovo dell'AT-RvD1 nel ripristino delle disfunzioni della memoria dopo la chirurgia", dice il Dott. Niccolò Terrando, Professore Assistente al Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, che ha diretto lo studio. "E' notevole che l'AT-RvD1 mostri tali effetti inaspettati sul sistema nervoso centrale quando somministrato a dosi molto basse nella circolazione sistemica, usando questo modello chirurgico".


"L'aspirina funziona da anti-infiammatorio riducendo i livelli di prostaglandine e trombossani ma, in presenza essenziale di acidi grassi omega-3,
può anche aumentare la produzione del corpo di vari mediatori lipidici, comprese le resolvine come l'AT-RvD1, che promuovono la risoluzione dei processi infiammatori", dice il professor Lars I Eriksson, capo del gruppo di ricerca dietro questi risultati, della Sezione di Anestesiologia e Terapia Intensiva del Karolinska Institutet. "Queste molecole, oltre a invertire l'infiammazione, promuovono anche la guarigione e la rigenerazione dei tessuti, rilevanti per la sicurezza del paziente e per il recupero. Speriamo di applicare queste terapie per prevenire il declino cognitivo nei pazienti chirurgici a rischio trasferendo i risultati nella cura del paziente".


Lo studio è stato sovvenzionato dal Consiglio svedese della ricerca, dalla Thorsten Söderberg Foundation e della Società Europea di Anestesiologia (ESA), tra gli altri.

 

 

 

 

 


Fonte: Karolinska Institutet.

Riferimento: N. Terrando, M. Gomez-Galan, T. Yang, M. Carlstrom, D. Gustavsson, R. E. Harding, M. Lindskog, L. I. Eriksson. Aspirin-triggered resolvin D1 prevents surgery-induced cognitive decline. The FASEB Journal, 2013; DOI: 10.1096/fj.13-230276

Pubblicato in Science Daily il 28 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)