Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come si collegano i neuroni

Ricercatori della University of Arizona (UA) hanno scoperto che due diverse versioni della stessa proteina di segnalazione dicono ad una cellula nervosa quale dei due lati, le due polarità, formare.


I risultati potrebbero contribuire a migliorare le terapie per le lesioni alla spina dorsale e per le neurodegenerazioni.


Scienziati della UA hanno scoperto un meccanismo sconosciuto che stabilisce la polarità nello sviluppo delle cellule nervose. Capire come stabiliscono i collegamenti le cellule nervose è un passo importante nello sviluppo di cure per le lesioni nervose derivanti da lesioni del midollo spinale o per le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


In uno studio pubblicato il 12 Agosto sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, la dottoranda Sara Parker dell'UA e il suo mentore, l'assistente professore di medicina cellulare e molecolare Sourav Ghosh, riferiscono che la decisione su quale sarà il lato "più" e quello "meno" in una cellula nervosa neonata è presa da una versione lunga e una corta della stessa molecola di segnalazione.


Le cellule nervose (neuroni) differiscono da molte altre cellule per la loro forma molto asimmetrica: somigliante vagamente ad un albero, il neurone ha un lunga estensione, come un tronco, (chiamato assone) che termina con un ciuffo di peli che assomigliano alle radici. All'estremità opposta del corpo cellulare germogliano strutture ramificate note come dendriti. Collegando i "rami" dei dendriti alle "punte delle radici" degli assoni di altri neuroni, le cellule nervose formano le reti neurali, che possono essere semplici come i pochi collegamenti coinvolti nel riflesso istintivo, o complesse come quelle del cervello umano.


La Parker e il suo team hanno scoperto che le cellule nervose embrionali producono un noto enzima di segnalazione chiamato proteina chinasi C atipica (aPKC) in due varietà: uno a lunghezza piena e uno tronco. Entrambe le varietà fanno a gara per legare lo stesso partner molecolare, una proteina chiamata Par3. Se la forma breve dell'aPKC si accoppia alla Par3, dice alla cellula di far crescere un dendrite, mentre se è quella lunga ad accoppiarsi alla Par3, si produce invece un assone.


Quando i ricercatori hanno bloccato la produzione della forma breve, la cellula nervosa ha fatto nascere vari assoni e nessun dendrite. Quando hanno creato un'abbondanza artificiale della forma breve, si sono formati solo dendriti a spese degli assoni. La studentessa UA laureanda Sophie Hapak ha eseguito molti degli esperimenti che rivelano come le due isoforme competono per [accoppiarsi al]la Par3. "Abbiamo dimostrato che il cablaggio di un circuito neuronale è molto più complesso di quanto si pensasse", ha detto Ghosh. "Il processo ha una robustezza incorporata che definisce esplicitamente quale parte della cellula è 'positiva' e quale è 'negativa' ".


"Per ottenere un circuito neuronale funzionante, si deve avere l'estremità di ricezione e quella di invio"
, ha detto la Parker. "Inizialmente, quando un neurone si forma, manca della polarità necessaria per diventare parte di un circuito. Il meccanismo che abbiamo scoperto stabilisce quella polarità".


"Il modo in cui si collegano le diverse regioni del cervello è la base delle emozioni, della memoria e delle funzioni cognitive"
, ha detto Ghosh, che fa parte del BIO5 della UA. "Stabilire la polarità neuronale nei neuroni singoli è assolutamente essenziale perchè si formino i circuiti neuronali". "Capire questo meccanismo, ci permetterebbe di pensare ai metodi per stimolare [la crescita di] nuovi assoni dopo che quelli originali sono stati recisi da una lesione traumatica del midollo spinale, per esempio".


I risultati sfidano la conoscenza convenzionale, in base alla quale un neurone in sviluppo produce dendriti in modo predefinito, a meno che non sia istruito dalla forma lunga dell'aPKC di generare un assone. Coltivando e studiando i neuroni appena dopo la nascita, la Parker ed il suo gruppo hanno scoperto che entrambe le forme dell'aPKC, lunga e corta, vengono distribuite equamente in tutta la cellula. Queste forme successivamente si separano in diverse parti della cellula quando il neurone matura e stabilisce le polarità.


Poiché le cellule studiate sono state isolate dal cervello di ratto e mantenute in coltura, i ricercatori hanno potuto dimostrare che non sono necessarie indicazioni esterne da altre cellule, per istruire un neurone in sviluppo. Non si sa ancora se la creazione delle polarità è un processo casuale o se altri segnali non ancora identificati hanno un ruolo nel regolare l'abbondanza delle due varietà di aPKC.


Finanziata dal National Institutes of Health e da una borsa di studio assegnata alla Parker da Achievement Rewards for College Scientists Foundation, Inc., questa ricerca è il risultato da una collaborazione tra tre dipartimenti dell'UA: medicina cellulare e molecolare, farmacologia e fisiologia.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Arizona. Articolo originale scritto da Daniel Stolte.

Riferimento: S. S. Parker, E. K. Mandell, S. M. Hapak, I. Y. Maskaykina, Y. Kusne, J.-Y. Kim, J. K. Moy, P. A. St. John, J. M. Wilson, K. M. Gothard, T. J. Price, S. Ghosh. Competing molecular interactions of aPKC isoforms regulate neuronal polarity. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; DOI: 10.1073/pnas.1301588110

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.