Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depressione e preoccupazioni: la strada verso l'Alzheimer

Depressione e demenza sono state collegate da molti percorsi di ricerca; alcuni hanno individuato delle similitudini nei sintomi, in particolare quelli relativi alla memoria e alla cognizione.


Questo ha portato alle teorie che suggeriscono che la depressione può prevedere la demenza, o anche esserne un prodromo, un sintomo precoce di demenza o di Alzheimer (AD).


Le prove relative alla depressione dimostrano che l'età di esordio è un indicatore significativo del decorso, della traiettoria dei sintomi e del risultato complessivo della condizione.


Perciò Kathrin Heser del Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Bonn in Germania, ha usato l'età di insorgenza per esaminare l'influenza della depressione, dei sintomi della depressione, e della gravità dei sintomi, sull'AD in un campione di 2.663 anziani. La Heser ha valutato la memoria soggettiva e la cognizione oggettiva dei partecipanti, oltre al decorso e alle manifestazioni della depressione, ogni 18 mesi per quasi cinque anni.


Ha scoperto che la depressione è legata in modo univoco alla demenza e all'AD. In particolare, la Heser ha scoperto che i partecipanti con insorgenza molto tarda della depressione, di oltre 70 anni, che avevano i sintomi della depressione visibili, avevano la probabilità maggiore di sviluppare la demenza. Questo era aggravato da elevati livelli di deterioramento della memoria e di preoccupazioni.


Tuttavia, i partecipanti la cui depressione era insorta in mezza età avevano un maggiore rischio solo di demenza di AD. I partecipanti [con depressione] ad insorgenza precoce non avevano alcun significativo aumento del rischio di AD o di altri tipi di demenza. Solo i partecipanti [con depressione] ad esordio molto tardivo, con sintomi, dimostravano chiari sintomi prodromici di demenza. La Heser ritiene che questi partecipanti avessero avuto decorsi più lunghi di depressione, senza periodi di remissione, aumentando così i problemi di memoria soggettiva e di cognizione oggettiva, rendendoli più vulnerabili alla demenza.


In sintesi, questi risultati mostrano che la depressione può essere un sintomo prodromico di AD e demenza piuttosto che semplicemente un fattore di rischio. Se questo dato può essere convalidato in future ricerche, le implicazioni cliniche potrebbero essere significative. I professionisti che lavorano con gli anziani, e in particolare quelli con sintomi evidenti di depressione, dovrebbero considerare di mettere più attenzione ai temi della memoria e della cognizione in quanto potrebbero indicare i primi segni di demenza in questo segmento di popolazione.


"Quindi", ha aggiunto la Heser, "la depressione molto tardiva con sintomatologia persistente che si basa su un preoccupante deterioramento della memoria soggettiva negli anziani potrebbe meritare un attento monitoraggio neuropsicologico".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Bonn

Riferimenti:
Heser, K., et al. (2013). Age of major depression onset, depressive symptoms, and risk for subsequent dementia: Results of the German study on ageing, cognition, and dementia in primary care patients (AgeCoDe). Psychological Medicine 43.8 (2013): 1597-610. ProQuest. Web. DOI: http://dx.doi.org/10.1017/S0033291712002449

Pubblicato in GoodTherapy.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)