Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppata molecola che può evitare ai diabetici di sviluppare l'Alzheimer

Ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme hanno creato una molecola che potenzialmente potrebbe abbassare il grande rischio dei pazienti diabetici di sviluppare la demenza o l'Alzheimer.


Studi recenti indicano che i livelli elevati di zucchero nel sangue nei pazienti diabetici e non diabetici sono un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza, deterioramento cognitivo, e declino della funzionalità cerebrale. Si è trovato che i diabetici hanno anche un rischio doppio di sviluppare l'Alzheimer rispetto ai non diabetici.


Ora, i ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme hanno trovato un percorso potenzialmente neuro-infiammatorio che potrebbe essere responsabile dell'aumento del rischio di Alzheimer e demenza per i diabetici. Essi rivelano anche un potenziale trattamento per invertire questo processo.


Il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Daphne Atlas, del Dipartimento di Chimica Biologica dell'Istituto Alexander Silberman delle Scienze Biologiche all'Università Ebraica, ha fatto esperimenti su ratti diabetici per esaminare il meccanismo di azione che potrebbe essere responsabile dei cambiamenti nel cervello causati da livelli elevati di zucchero.
I ricercatori hanno scoperto che i ratti diabetici mostrano un'attività elevata degli enzimi chiamati chinasi MAPK, che aiutano a favorire la risposta cellulare ad una serie di stimoli, portando ad una attività infiammatoria nelle cellule cerebrali e alla morte prematura delle cellule.


Lo studio dimostra che i ratti diabetici che ricevono per un mese una iniezione giornaliera di rosiglitazone, farmaco che abbassa lo zucchero, si ritrovano con una diminuzione significativa dell'attività dell'enzima MAPK, accompagnata da una diminuzione nei processi infiammatori nel cervello. Secondo gli autori, questa scoperta rappresenta la prima prova inequivocabile di un collegamento funzionale tra glicemia alta e l'attivazione di questa via infiammatoria specifica nel cervello.


Utilizzando il modello di ratto diabetico, essi hanno individuato un nuovo approccio che abbasserebbe l'attivazione di questi enzimi nel cervello, e ridurrebbe la morte neuronale. Negli ultimi anni, il Prof. Atlas ha sviluppato una serie di molecole che mimano l'azione della tioredossina, chiamate peptidi «thioredoxin-mimetic» (TXM), il cui ruolo è proteggere le cellule dalla morte precoce da attivazione di vie infiammatorie.


I peptidi TXM sono efficaci in diversi modelli animali ed sono in grado di prevenire l'attivazione delle chinasi MAPK dannose. Applicata ai ratti Zucker diabetici, una delle molecole (la TXM-CB3) riduce significativamente l'attività di questi enzimi, e abbassa la morte accelerata delle cellule cerebrali. Questi risultati indicano che la molecola riesce ad attraversare la barriera emato-encefalica e a migliorare la condizione delle cellule cerebrali, abbassando i processi infiammatori nel cervello dei ratti, nonostante i livelli di glucosio presenti.


La Prof.ssa Atlas della Hebrew University, ha dichiarato: "Questo studio apre la strada al trattamento preventivo dei danni causati da livelli elevati di zucchero, e alla riduzione del rischio di demenza e Alzheimer nei pazienti diabetici o nelle persone con livelli elevati di zucchero nel sangue. A seguito alla sperimentazione riuscita della molecola che abbiamo sviluppato, sugli animali, speriamo di esplorare il suo potenziale beneficio per il trattamento dei disturbi cognitivi e della memoria causati dal diabete sugli esseri umani".


La molecola è protetta da un brevetto registrato dalla «Yissum Research Development Company», il braccio di trasferimento tecnologico dell'Università Ebraica. Lo studio è apparso sulla rivista Biology Redox, una rivista ufficiale della «Society for Free Radical Biology and Medicine» e della «Society for Free Radical Research-Europe». La ricerca è stata finanziata dal H.L. Lauterbach Fund, dall'Haya and Shlomo Margalit Fund, e dal NOFAR. I ricercatori comprendevano il Dott. Michael Trus; il dottorando Moshe Cohen-Kutner, lo studente di Master Lena Khomsky e Hila Ben-Yehuda.

 

 

 

 

 


FonteHebrew University of Jerusalem.

Riferimenti:  Moshe Cohen-Kutner, Lena Khomsky, Michael Trus, Hila Ben-Yehuda, James M. Lenhard, Yin Liang, Tonya Martin, Daphne Atlas. Thioredoxin-Mimetic peptide CB3 Lowers MAPKinsase activity in the Zucker Rat Brain. Redox Biology, 2014; DOI: 10.1016/j.redox.2013.12.018

Pubblicato in new.huji.ac.il (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)