Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Declino cognitivo legato a sensazioni della bocca nell'anzianità

Ieri, al 43° Annual Meeting & Exhibition della «American Association for Dental Research» (AADR), che si tiene in concomitanza con il 38° Meeting annuale della «Canadian Association for Dental Research», Kazunori Ikebe, della Osaka University in Giappone, ha presentato uno studio di ricerca dal titolo "Funzione cognitiva e percezione orale degli ottuagenari che vivono indipendentemente".


In questo studio, i ricercatori hanno ipotizzato che il declino da deterioramento cognitivo è coinvolto nella percezione orale fin dalla fase preclinica.

 

Lo scopo di questo studio era di esaminare l'associazione tra funzione cognitiva e percezioni tattili e del gusto negli over 80 che vivono in modo indipendente.


I partecipanti vivevano tutti a casa propria in modo indipendente (n=956, 80 anni), ad esclusione di quelli con demenza. La funzione cognitiva è stata misurata usando la versione giapponese del «Montreal Cognitive Assessment» (MoCA-J), lo strumento di valutazione del decadimento cognitivo lieve. La percezione tattile orale è stata testata dalla capacità stereognostica orale (OSA) con provette di 6 forme sagomate. Ai soggetti è stato detto che dovevano usare la loro lingua e palato per identificare la forma. E' stata calcolata la corretta identificazione della forma. La percezione del gusto è stata valutata attraverso la prova gustativa di tutta la bocca con 1 ml di soluzione di acqua, compresi i quattro sapori fondamentali (dolce, acido, salato e amaro). La concentrazione che rispondeva correttamente al gusto è stata presa come soglia di riconoscimento.


E' stata usata l'analisi di regressione lineare multipla per esaminare le relazioni tra percezioni tattili/gusto e la funzione cognitiva, dopo il controllo per genere e numero di denti. I valori di P <0,05 sono stati considerati statisticamente significativi.

Può essere rilevante perché:

La demenza di Alzheimer è stata spesso associata ad una sopravvenuta carenza di gusto, anche se non si è ancora capito se la precede (e quindi la mancanza di gusto è un effetto) o insorge successivamente (quindi la carenza di gusto è una concausa della malattia).


Il punteggio OSA si è rivelato associato positivamente con il numero di denti. Dall'altra parte, le soglie di gusto acide, salate e amare erano significativamente più basse nelle donne rispetto ai maschi. L'analisi di regressione multipla ha mostrato che il punteggio MoCA-J ha avuto significative relazioni positive sia per il punteggio OSA che con le percezioni di gusto, fatta eccezione per quello dolce dopo il controllo per altre variabili.


Questi risultati suggeriscono che il declino della funzione cognitiva è legato alle percezioni tattili e di gusto negli ottuagenari che vivono indipendentemente, senza demenza.


La ricerca è stata finanziata dalla Japan Society for the Promotion of Science.

 

 

 

 

 


FonteInternational & American Associations for Dental Research  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)