Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mancanza di energia alla base del Parkinson

I neuroscienziati Vanessa Morais e Bart De Strooper del VIB e della KU di Leuven hanno dimostrato come un difetto nel gene PINK1 possa portare al Parkinson.


Mappando questo processo a livello molecolare, hanno fornito la prova definitiva che un processo carente di produzione di energia nelle cellule può causare il morbo di Parkinson. Queste intuizioni sono talmente rivoluzionarie che sono state pubblicate sulla rivista Science.

 

Vanessa Morais (VIB / KU Leuven) dice: "Avere il Parkinson significa che non è più possibile dire al proprio corpo che cosa fare. La speranza di trovare una soluzione per questo mi ha stimolato per molti anni a svelare ciò che va storto nelle cellule dei pazienti di Parkinson. Questa ricerca è un importante passo avanti".


Secondo Bart De Strooper (VIB / KU Leuven), "il Parkinson è una parte della ricerca su cui si concentra il nostro reparto. E' una grande soddisfazione aver svelato un processo molecolare responsabile del difetto nel processo di produzione di energia nelle cellule dei pazienti di Parkinson. Questo conferma la nostra convinzione che riparare la produzione di energia nelle cellule è una strategia terapeutica possibile".

 

Produzione di energia difettosa è la base del Parkinson.

I mitocondri sono componenti cellulari che producono l'energia necessaria al funzionamento della cellula. Nel Parkinson è interrotta l'azione di questi mitocondri, e quindi la produzione di energia nelle cellule. L'esatto meccanismo era sconosciuto. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno descritto vari difetti genetici (mutazioni) nei pazienti di Parkinson che provocano una ridotta attività dei mitocondri, compresa una mutazione nel gene Pink1.


Vanessa Morais ha studiato il legame tra Pink1, i mitocondri e il Parkinson nei moscerini della frutta e nei topi con il gene Pink1 difettoso. Questi organismi modello esibiscono sintomi del Parkinson in conseguenza di questo difetto. Lei è stata in grado di dimostrare che il difetto nel Pink1 porta al risultato che il cosiddetto «Complesso I» (complesso proteico con un ruolo cruciale nella produzione di energia dei mitocondri) non è fosforilato in maniera adeguata, con conseguente produzione ridotta di energia.


Quando la Morais ed i suoi colleghi hanno assicurato la corretta fosforilazione del complesso I, i sintomi del Parkinson sono diminuiti o scomparsi nei topi e nelle linee di cellule staminali derivate dai pazienti. Gli scienziati hanno così dimostrato che la mancanza di fosforilazione causa il Parkinson nei pazienti con un gene Pink1 difettoso.

 

Ulteriori ricerche in pazienti di Parkinson con gene Pink1 difettoso

Questo studio rivela che riparare la fosforilazione del complesso I può essere una strategia di trattamento per il Parkinson. Gli scienziati del VIB hanno già usato cellule di pazienti di Parkinson con un gene Pink1 difettoso per dimostrare che riparare la fosforilazione provoca un aumento della produzione di energia.


Tuttavia, questo induce i sintomi del Parkinson a diminuire o a scomparire? Solo i test sui pazienti possono rispondere a questa domanda. Secondo gli scienziati, la migliore strategia sarebbe iniziare con il sottogruppo di pazienti con un gene Pink1 difettoso. Ma prima di iniziare la sperimentazione clinica, molti aspetti devono ancora essere testati.

 

 

 

 

 


FonteVIB (the Flanders Institute for Biotechnology)  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  V. A. Morais, D. Haddad, K. Craessaerts, P.-J. De Bock, J. Swerts, S. Vilain, L. Aerts, L. Overbergh, A. Grunewald, P. Seibler, C. Klein, K. Gevaert, P. Verstreken, B. De Strooper. PINK1 Loss of Function Mutations Affect Mitochondrial Complex I Activity via NdufA10 Ubiquinone Uncoupling. Science, 2014; DOI: 10.1126/science.1249161

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.