Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'apnea del sonno può influenzare la memoria per gli eventi quotidiani

L'apnea del sonno può influenzare la capacità di formare nuovi ricordi spaziali, come ad esempio ricordare dove abbiamo parcheggiato l'auto, suggerisce una nuova ricerca condotta da specialisti del sonno del Langone Medical Center alla New York University.


Lo studio, pubblicato online il 29 ottobre in Journal of Neuroscience, dimostra, attraverso un video gioco specifico, che la distruzione del sonno REM (rapid eye movement, movimento rapido dell'occhio), causata dell'apnea del sonno, danneggia la memoria spaziale negli esseri umani, anche quando altre fasi del sonno sono intatte.


La memoria spaziale è usata per le attività quotidiane, come ad esempio ricordare la posizione del ristorante preferito, ricordare come tornare a casa anche se abbiamo dovuto fare una deviazione dal solito percorso, o ricordare dove abbiamo lasciato un oggetto in casa.


Questo tipo di memoria è particolarmente colpito nell'Alzheimer, e spesso è la causa principale del wandering, il vagabondare frequente degli individui afflitti dalla malattia.


La ricerca, guidata da Andrew Varga, MD, PhD, docente di medicina clinica alla Divisione di Pneumologia, Critical Care e Medicina del Sonno del NYU Langone e medico curante del Centro Disordini del Sonno della NYU, si basa su studi precedenti nei roditori, che avevano dimostrato che la privazione del sonno REM ha effetti negativi sulla memoria. Tuttavia, questo è il primo studio a dimostrare l'importanza del sonno REM sulla memoria spaziale nell'uomo, e a documentare la conseguenza negativa dell'apnea del sonno sulla memoria spaziale.


"Abbiamo dimostrato per la prima volta che l'apnea del sonno, una condizione medica sempre più comune, potrebbe avere un impatto negativo sulla formazione di certi ricordi, anche quando l'apnea è limitata al sonno REM", ha detto il dottor Varga. "I risultati suggeriscono che la perdita di memoria potrebbe essere un sintomo ulteriore che i medici dovrebbero verificare nei loro pazienti con apnea del sonno".


Anche se l'apnea del sonno può avvenire in qualsiasi fase del sonno, essa è in genere peggiore durante il sonno REM a causa del tono muscolare ridotto nelle vie aeree superiori che si verifica naturalmente durante il sonno REM. In alcuni individui, infatti, l'apnea avviene solo durante il sonno REM. Anche se gli effetti negativi dell'apnea del sonno sulla salute cardiovascolare sono stati ampiamente studiati, questo lavoro mette in luce le importanti conseguenze cognitive dell'apnea del sonno.


Per valutare l'impatto cognitivo dell'apnea del sonno REM, il Dr. Varga e i suoi colleghi hanno reclutato 18 soggetti con grave apnea del sonno che erano anche trattati con l'uso notturno di una macchina a pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP, continuous positive airway pressure). Questi individui hanno trascorso due sessioni diverse al laboratorio dello Sleep Disorders Center della NYU, durante le quali hanno giocato ai videogiochi, prima e dopo il sonno.


I soggetti sono stati sottoposti ad un controllo iniziale con l'uso dei videogiochi, prima di ogni osservazione dei loro schemi di sonno. Hanno usato un joystick per muoversi su uno tra due labirinti spaziali 3D unici, generati dal computer. Poi, durante la notte di sonno, i soggetti hanno usato il loro CPAP terapeutico come avrebbero fatto normalmente a casa. La notte successiva l'uso del CPAP è stato ridotto durante il sonno REM, permettendo così all'apnea del sonno di verificarsi. Il CPAP è stato mantenuto al livello terapeutico durante tutte le altre fasi del sonno.


Quando il sonno è stato aiutato dal CPAP terapeutico per tutta la notte, i ricercatori hanno osservato un miglioramento del 30 per cento alla mattina nel tempo di completamento del labirinto rispetto all'esame basale. Tuttavia, quando il sonno REM è stato interrotto dall'apnea del sonno, non c'era alcun miglioramento, non solo rispetto al test basale, ma, in realtà, i soggetti hanno richiesto il 4 per cento in più di tempo per completare i test del labirinto.


Altrettanto importante è il fatto che, quando l'apnea del sonno avveniva durante il sonno REM, i soggetti non avevano più i tempi di reazione ritardati su un test separato per misurare l'attenzione, chiamato test psicomotorio di vigilanza. Il Dr. Varga dice che questo esclude la sonnolenza o la mancanza di attenzione come ragioni del declino della memoria spaziale, come indicato dalle prestazioni sul labirinto dopo aver sperimentato l'apnea del sonno REM.


L'apnea del sonno è una condizione comune che colpisce il 4 per cento degli americani nel complesso e ben il 25 per cento degli uomini di mezza età. L'apnea del sonno è ritenuta fonte di due principali effetti negativi: in primo luogo, crea numerosi cali ripetuti nel livello di ossigeno del sangue. In secondo luogo, l'apnea del sonno crea numerosi piccoli risvegli che interrompono la continuità del sonno. Il Dr. Varga dice che gli studi futuri dovranno determinare i contributi di ciascuno di questi due meccanismi dell'apnea del sonno sul deterioramento della memoria spaziale.

 

*****
Hanno collaborato Akifumi Kishi, Janna Mantua, Jason Lim, Viachaslau Koushyk, David P. Leibert, Ricardo S. Osorio, David M. Rapoport e Indu Ayappa.

Il finanziamento è stato dato dalla filantropia di: James Kuhn Friends of Sleep Medicine, New York University Clinical and Translational Science Awards, American Sleep Medicine Foundation Physician Scientist Training Award, National Institute of Environmental Health Sciences Training e National Heart, Lung and Blood Institute.

 

 

 

 

 


FonteNYU Langone Medical Center (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  A. W. Varga, A. Kishi, J. Mantua, J. Lim, V. Koushyk, D. P. Leibert, R. S. Osorio, D. M. Rapoport, I. Ayappa. Apnea-Induced Rapid Eye Movement Sleep Disruption Impairs Human Spatial Navigational Memory. Journal of Neuroscience, 2014; 34 (44): 14571 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.3220-14.2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.